Sapevate che vicino al Lago d’Iseo si possono ammirare delle Piramidi?
Si tratta di un fenomeno geologico unico e si può ammirare in Valcamonica, in località Cislano di Zone.

Le Piramidi di Zone, chiamate anche “camini delle fate”, sono in realtà “piramidi di erosione” e sono uno dei fenomeni naturalistici più curiosi della Valle Camonica.
Queste altissime guglie variano dai 10 ai 30 metri di altezza e sono in continua evoluzione.

Ma come si sono formate queste piramidi? Lungo il sentiero si trovano numerosi cartelli che spiegano il fenomeno nel dettaglio, che testimonia la presenza di un antico ghiacciaio, che un tempo copriva l’intera zona. La loro formazione è dovuta alla presenza di alcuni grandi massi depositati durante le glaciazioni che impediscono all’acqua piovana di erodere la terra sottostante.
Sui pendii composti da questi materiali, come nella riserva di Zone, le acque piovane asportano rapidamente la matrice argillosa del deposito creando dei pinnacoli di terra.

 


I cappelli delle Piramidi sono massi di arenaria rossa che raggiungono dimensioni notevoli, fino a 6 metri di diametro.
Agendo da cappello riparatore, il masso impedisce alla pioggia di esercitare una azione erosiva sulla piramide di argilla e sassi sottostante, permettendo in tal modo la conservazione delle guglie di terra. Quando il masso cade, la piramide inizia rapidamente a sgretolarsi. Nel frattempo però se ne formano altre: fattori come il dilavamento delle pendici del deposito morenico, il disboscamento della vegetazione o la sua intensificazione, nonché l’azione dell’uomo contribuiscono ad accelerare o rallentare il fenomeno erosivo, intervenendo sulla formazione o sul disfacimento delle Piramidi.

Come arrivare alle Piramidi di Zone

Da Brescia, si prosegue seguendo le indicazioni per il Lago d’Iseo, uscita Piramidi. Da lì si prosegue in direzione Marone salendo verso Zone. Dopo pochi tornanti arriverete alla Chiesa di San Giorgio, dove ci sono parcheggi e indicazioni per iniziare il sentiero.

Trekking alle Piramidi di Zone: lunghezza del percorso e difficoltà

Il percorso inizia ad una altitudine di 600 metri, ha un dislivello di circa 160 metri e si snoda ad anello per circa 2,5 chilometri. Il circuito segue il bordo dell’anfiteatro e consente in circa 1 ora di vedere diversi punti panoramici sia del lago d’Iseo sia delle formazioni rocciose. Lungo il sentiero troverete diversi pannelli esplicativi con la storia delle Piramidi di Terra.
Consiglio di iniziare dalla Chiesa per affrontare la maggior parte del dislivello in discesa. Il sentiero non è adatto ai passeggini, ed è sconsigliato in periodi di pioggia e neve.

Quando visitare la Riserva naturale delle Piramidi di Zone

La riserva è pubblica e non è previsto alcun biglietto d’ingresso. Io l’ho visitato in autunno e devo dire che i colori dei boschi sono davvero splendidi.

La storia delle Piramidi di terra

Il processo di formazione delle Piramidi può essere riassunto in termini più tecnici in queste fasi:
1) il ghiacciaio accumula detriti strappati dal fondovalle (terriccio e sassi di varia grandezza)e li deposita in una conca laterale del solco camuno (l’attuale Zone). Fra i detriti ci sono anche dei massi di varia dimensione.
2) Quando il ghiacciaio si ritira lascia un fronte morenico di natura argillosa-ghiaiosa con intrusioni parzialmente cementate, che includono grossi massi di roccia lapidea.
3) I numerosi processi erosivi (fiumi e rigagnoli anche in uscita dall’antico lago di Zone) scavano il deposito morenico isolando le pietre più grandi, sotto le quali si formano le “piramidi erosive”.
La storia delle Piramidi di Zone risale a quando i residui morenici furono depositati da una lingua laterale dell’imponente ghiacciaio Camuno che, dilatandosi rispetto al bacino oggi occupato dal lago Sebino durante la glaciazione del RISS, circa 150 mila anni fa, penetrò in Val Bagnadore al di sopra di Marone. Il ghiacciaio laterale abbandonò una potente morena frontale che, ostruendo la valle ed impedendo il deflusso dei torrenti, originò un tipico lago di sbarramento morenico (situato nel luogo in cui ora sorge Zone). I torrenti continuarono a portare alla conca lacustre di Zone detriti che finirono per colmare il lago, formando l’altopiano di Zone. Successivamente la diga morenica, intaccata dall’azione erosiva (dall’acqua del lago e dall’acqua piovana) venne smantellata in quinte dalle quali affiorarono le piramidi.

Cosa vedere vicino alle Piramidi di Zone

Se volete trascorrere una giornata immersi nella natura sul Lago d’Iseo vi consiglio di ritornare verso Sud e fermarvi per un breve trekking alla Panchina Gigante di Sale Marasino.

Le Big Bench sono ormai un’attrazione crescente in Italia, e si tratta di panchine fuori scala disegnate da Chris Bangle e posizionate in luoghi scenografici e raggiungibili da una breve o lunga passeggiata. In questo caso si tratta della panchina gialla numero 74 di Sale Marasino: il trekking è breve anche se ci sono pochissimi parcheggi all’inizio del sentiero e quindi può diventare più impegnativo se si lascia l’auto alla chiesa di San Giacomo dove si trovano più posti. Si prosegue a sinistra in via Tesolo sulla strada asfaltata che però offre una vista bellissima sul lago. Seguendo le indicazioni si arriva all’inizio del sentiero, e in poche centinaia di metri si arriva alla panchina.

La vista è eccezionale, si vede tutto il lago d’Iseo fino alla Presolana.

Se non conoscete le Big Bench vi consiglio di restare aggiornati sul sito ufficiale.