L’isola di Sri Lanka si è guadagnata tanti nomi: Serendib, Ceylon, Lacrima dell’India, Isola Risplendente, Isola del Dharma, Perla d’Oriente. Questo è un segno della sua ricchezza, bellezza e anche di secoli di storia.
Da tanti viene chiamata “lacrima dell’India”, ma a me piace chiamarla la “lacrima che sorride”: negli ultimi 13 anni è stata destabilizzata da un feroce conflitto etnico e religioso, ma ne è uscita a testa alta, grazie al suo popolo forte e finalmente adesso è un luogo sereno e assolutamente da visitare.
La natura, l’artigianato, la cultura non vi lasceranno indifferenti, e il verde che la caratterizza vi resterà sicuramente negli occhi e nel cuore.

 

Piantagioni di tè

Itinerario di 2 settimane in Sri Lanka

GIORNO 1: ITALIA – SRI LANKA – NEGOMBO
GIORNO 2: NEGOMBO – POLONNARUWA – DAMBULLA
GIORNO 3: ANURADHAPURA 
GIORNO 4: SIGIRIYA
GIORNO 5: KANDY
GIORNO 6: KANDY – NUWARA ELIYA
GIORNO 7: HORTON PLAINS – ELLA – TISSAMAHARAMA
GIORNO 8: YALA NATIONAL PARK
GIORNO 9 – 11: MIRISSA


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Dello Sri Lanka ti restano in mente milioni di ricordi: il primo è il verde, fatto di palme, piantagioni di tè, risaie e fiori di loto. Il secondo è un popolo, a volte pieno di contraddizioni, fortemente radicato alle tradizioni e ai riti ma anche aperto al turismo e al futuro, dove un po’ tutti sanno almeno l’inglese e riescono ad aiutarti. Il terzo è il senso di famiglia che ho provato con alcune persone, in particolare con Upa, il nostro tour operator, che ci ha fatto sentire parte di una grande famiglia. E infine c’è la dignità di un popolo che ha subito il disastro dello tsunami ma si è rialzato più forte e deciso, che ha superato una guerra civile, che ha vissuto epoche di colonie europee ma accoglie tutti allo stesso modo. E grazie a scuola e ospedali gratis e alla tutela e alla salvaguardia del proprio territorio e delle proprie unicità investe sul futuro e su un’economia che si autosostenta grazie alla ricchezza della terra: Sri Lanka, terra ricca.

Ecco il mio viaggio in Sri Lanka.. impressioni, colori, esperienze che mi hanno arricchito moltissimo. Spero possa essere utile per alcuni spunti di viaggio!

 

GIORNO 1 : ITALIA – SRI LANKA

Il volo è molto lungo, ma una volta arrivati Upa (il titolare del tour operator) e Ashoka (la nostra guida) ci aspettano all’aeroporto. Il traffico verso Negombo mi riporta subito nel classico caos dell’Est, qui i tuk tuk si insinuano dappertutto e la guida a sinistra confonde ancora di più. Ci sono cani randagi ovunque, moto, bici, pullmini carichi di persone, e gli inconfondibili clacson, sempre. Negombo è immensa, ha 320 mila abitanti (di notte, sottolinea Ashoka). Arriviamo al Paradise Village, un hotel tranquillo, e mangiamo con Upa per parlare degli ultimi dettagli del tour.

 

GIORNO 2: NEGOMBO – POLONNARUWA – DAMBULLA

La nostra guida ci aspetta per partire verso Polonnaruwa. Decidiamo di fare una piccola deviazione per vedere il mercato del pesce a Negombo. Il posto è stranissimo (e la puzza di pesce è forte..) ci sono i pescatori sulla spiaggia e un mercato dove si vende il pesce appena pescato un po’ stile “asta”.
Mercato del pesce a Negombo

Restiamo poco, ci aspettano 4 ore di strada e bisogna rispettare i limiti, non si va mai oltre i 60 chilometri all’ora.
Facciamo una sosta a metà strada e ci imbattiamo in un matrimonio.. né l’abito della sposa né quello dello sposo sembrano particolarmente comodi, ma quello dello sposo ricorda un po’ la divisa dei toreri (in realtà ci spiegano che si ispira ad un antico re Kandyano). Prendiamo qualche cracker per pranzo e finalmente alle 14.30 siamo a Polonnaruwa. Il biglietto costa 20 euro a persona, di certo non è economico. Tutti i luoghi di culto buddisti si visitano senza scarpe: non è comodissimo dato che la pietra è piena di piccole punte e molte zone erbose sono ancora bagnate dalla pioggia.
Dopo la visita al museo archeologico, visitiamo le rovine del palazzo imperiale, pagode buddiste e templi induisti, fino alle 4 grandi statue di Buddha in granito. Trovarsi di fronte queste statue è davvero suggestivo!! Raccomandazione: mai fare foto da “turisti” dando le spalle a Buddha, le guardie e i buddisti vi riprenderanno sicuramente ed è un gesto molto scortese per loro.

Terminiamo la visita all’ultimo stupa in una zona archeologica tutta ricoperta di verde, fino alla vasca di loto.

Cani e mucche sono una costante. Riprendiamo l’auto per Dambulla, ci aspettano altre 2 ore di auto. I siti chiudono alle 18, un po’ perché c’è già buio, ma anche perché a quest’ora escono dalle foreste gli elefanti per cercare cibo. Mi sembra strano, e invece ne vediamo almeno 4 o 5 proprio sul bordo della strada, accanto alle macchine, liberi mentre cercano da mangiare. In alcuni punti, soprattutto vicino ai parchi, ci sono recinti elettrificati per evitare che distruggano case e coltivazioni. Ceniamo con riso e pollo al curry decisamente speziati!!  Io per ora sono insonne, tra il jet lag e i rumori della natura che mi sorprendono ogni volta.

 

GIORNO 3: ANURADHAPURA

AnuradapuraDiluvia. Qui quando piove, piove sul serio.. sembra che qualcuno dall’alto rovesci acqua a fiumi! Ci mettiamo in macchina, verso Anuradhapura: ci vorranno 2 ore, ma il meteo purtroppo non cambia. Quando arriviamo paghiamo 20 euro di ingresso, e entriamo nella prima pagoda. Ci sono tantissime scimmie!

Anche qui dobbiamo toglierci le scarpe, e la situazione si fa complicata da affrontare.. in terra ci sono fiumi di acqua, scarabei, spillette di sari (il tipico vestito portato dalle donne) e la pietra è scivolosa. Da qui, dobbiamo fare altri 500 metri verso il ficus religioso, sempre senza scarpe. Non posso nemmeno fare fotografie perché piove a dirotto. Quando arriviamo la guida ci spiega che la gente, quando ha un oroscopo negativo, viene qui per 7 giorni e ricopre una moneta con del tessuto per legarla davanti all’albero e pregare per il periodo negativo. Ieri ci spiegava che qui credono molto nell’oroscopo, l’astrologo lo prepara e si legge ogni 5 anni circa. Anche il matrimonio tra due persone  si celebra solo se le 2 persone hanno almeno 64 punti in comune, altrimenti non si può fare. Proseguiamo per altri templi buddisti, sempre senza scarpe e questa volta all’interno di un piccolo bosco, verso i resti delle vecchie abitazioni dei monaci e le piscine gemelle.

Qui c’è la pietra di luna più bella dello Sri Lanka, che racchiude la filosofia del buddismo. Il primo circolo raffigura il fuoco, e cioè i problemi dell’esistenza. Poi ci sono 4 animali nel secondo cerchio: elefante (nascita), cavallo (sofferenza), leone (vecchiaia) e mucca (morte). Poi una grossa liana, simbolo del peso dell’invidia e sentimenti negativi.
Poi un’anatra 8o cigno), perché quando caccia prende sia l’acqua sia il pesce, ma poi ha la capacià di tenere solo il pesce, ed è quindi simbolo degli insegnamenti di Buddha. Quindi vi è un altro circolo di rampicanti, ma più sottile, perché avendo intrapreso la propria strada i desideri diminuiscono. Infine troviamo i petali del fiore di loto, che rappresentano il Nirvana.

Nel ritorno prendiamo crackers e banane per strada, spendendo sempre circa 1 euro in due.
Arriviamo a Dambulla, per visitare le grotte. (Ingresso 10 euro) L’ingresso non è certo all’insegna della sobrietà, con una grande statua di Buddha dorata e un’enorme bocca con zampe di leone. Lungo la salita si possono incontrare anche incantatori di serpenti.

La salita è di circa 10 minuti, ci sono tantissime scimmie di fianco a noi.

Il tempo non è ancora bello, e ci ritogliamo le scarpe per visitare queste grotte antichissime. La nostra guida ci spiega la storia e i nomi dei re, con dei nomi davvero improponibili da ricordare per noi occidentali, ci sono oltre 100 statue, tra cui alcune enormi che rappresentano Buddha che riposa (coricato con i piedi non allineati) o al momento della morte (coricato con i piedi allineati). I soffitti sono tutti dipinti, e in alcuni punti sono rovinati dall’umidità e dal tempo.

 

GIORNO 4: SIGIRIYA

La mattina ci prendiamo un attimo di pausa, non dormo da 3 giorni e non me la sento di affrontare la scalinata che ci aspetta oggi.. Ci muoviamo appena dopo pranzo, mentre sta uscendo finalmente un po’ di sole. SigiriyaCi spostiamo verso Sigiriya, conosciuta anche come Lion Rock, dominata da una massiccia colonna rocciosa alta quasi 200 metri. In cima alla roccia si trova la cittadella, un palazzo fortificato costruito da parte del re Kasyapa (477 – 495 d.C.). Secondo la leggenda, re Kasyapa aveva usurpato il trono del fratello e, temendo la sua vendetta, decise di costruire un palazzo fortificato proprio sul massiccio roccioso di Sigiriya, considerato inespugnabile. Il sovrano creò una residenza di eccezionale splendore durante gli undici anni di permanenza e decise di stabilirvi la capitale del proprio regno. Il fratello tradito riuscì poi a riprendere il trono e ad essere incoronato re, riportando la capitale del regno a Anuradapura, e trasformando la fortezza di Sigiriya in un monastero.

La salita è abbastanza impegnativa, sono 1200 scalini di cui la metà sono in ferro battuto (mezzi rotti) sospesi nel vuoto. Sigirya

E’ emozionante salire fino in cima, oltre le zampe di leone che annunciano l’ultima salita: in alto si trovano i resti della città antica, con una piscina, mura e cortili. In un tratto della salita è ancora possibile vedere alcuni affreschi (prevalentemente di donne) che decorano le superfici della roccia.

Qui c’è vento e scende velocemente la nebbia, purtroppo la vista è completamente bianca. Scendiamo, ci prendiamo un bel succo al mango e torniamo in hotel.

 

GIORNO 5: KANDY

Oggi si parte per Kandy, ci vogliono circa 3 ore di macchina. A metà strada ci fermiamo allo Spice Garden, un posto decisamente turistico ma che vende prodotti naturali che non si trovano altrove. Una guida tamil (che ci tiene a sottolineare spesso la sua provenienza) ci mostra varie piante e usi, come ad esempio la cannella, lo zenzero e la vaniglia. Alla fine vengono presentati i prodotti, e abbiamo anche un massaggio gratis alla schiena. Acquistiamo un po’ di prodotti naturali interessanti, soprattutto per la pelle e le vie respiratorie.

Ripartiamo, e arrivati a Kandy approfittiamo del bel tempo per visitare i Giardini di Peradenya, un tempo giardini imperiali e adesso convertiti in giardino della città.

Giardini di peradenyaSi tratta di 37 ettari di giardini molto curati, dove si possono incontrare scimmie, scoiattoli, merli, e infine volpi volanti: occupano tutti gli alberi vicino al fiume e questi enormi pipistrelli appesi fanno un po’ impressione e fanno versi inquietanti!
Molto interessanti le agavi, le palme, i bamboo giganti e una serra dedicata alle orchidee. La passeggiata richiede circa 2 ore, e ce la siamo davvero goduta.

Subito dopo visitiamo una famosa gioielleria, dove ci spiegano l’estrazione delle pietre preziose e dove si può acquistare il famoso e raro zaffiro rosa dello Sri Lanka.

Proseguiamo visitando un negozio dove ci spiegano la lavorazione del batik (le famose tele dipinte) e un altro dove lavorano il legno. Forse queste soste sono un po’ “turistiche”, ma è bello poter contribuire a mantenere in vita queste attività artigianali.

Nel tardo pomeriggio assistiamo ad uno spettacolo di danze locali: le danze durano circa 1 ora, e devo dire che colpiscono di più i costumi maschili di quelli femminili. Sono davvero ricchi e diversi da ogni costume abbiamo mai visto, sono composti da gonne lunghe, cappelli a punta, grandi orecchie d’argento e pettorine decorate.

Danzatore_sri lanka

Danze locali_sri lanka

Torniamo in hotel, la camera è molto bella e la terrazza ha un panorama mozzafiato sulla valle illuminata.

 

GIORNO 6: KANDY – NUWARA ELIYA

Dopo colazione andiamo molto presto al tempio del Sacro dente di Buddha. Qui infatti è custodita la reliquia di Buddha più importante di tutto lo Sri Lanka, arrivata qui dopo secoli di peregrinazioni e sempre difesa dai monaci nei vari spostamenti. Il dente è contenuto in uno scrigno all’interno di altri 6 scrigni, che vengono aperti una volta ogni 5 anni.

tempio del Sacro dente di Buddha_kandy

La porta che mostra lo scrigno principale viene aperta 3 volte al giorno. Manca mezz’ora all’apertura, la coda e la ressa sono impressionanti. Ci mettiamo in coda, il passaggio è davvero velocissimo. Ci sono molte persone che portano offerte come fiori e riso, altre portano pacchi per i monaci con vesti e riso.

E’ perfino difficile muoversi in mezzo a tutta questa gente, usciamo dalla ressa e visitiamo i 2 musei sulla storia del tempio e del dente e sulle varie manifestazioni. C’è anche l’elefante imbalsamato che per più tempo ha portato in processione l’urna. Intorno al tempio ci sono numerosi templi minori.
Vicino si trova un lago molto carino, e facciamo una breve passeggiata prima di ripartire verso Nuwara Elya.

Raccolta del tèDopo la prima ora di strada iniziamo ad essere circondati dalle piantagioni di tè, una delle cose che più mi ispirava di questo viaggio.. infinite, sono circa 10mila km2, e il tè rappresenta quasi il 30% dei profitti dell’intero Paese. Scherzando, dico alla nostra guida che qualcosa di buono gli inglesi l’hanno lasciato. Ci sono 3 tipi di coltivazioni: low, medium e high grown, dai 1.000 agli oltre 1.700 metri di altitudine.

Piantagioni tè

Esistono diversi tipi di tè, i più’ pregiati sono il silver e il gold tips, ovvero quelli che provengono dalle foglioline appena sbocciate. Ci fermiamo nella high grown per visitare la fabbrica Bluefield Tea Gardens a Ramboda, e acquistare del buon tè. Una ragazza dell’azienda ci accompagna in un tour, siamo impressionati dal processo che comporta! Dalla raccolta alla produzione finale il lavoro è quasi tutto manuale. Nelle terre, che sono di proprietà solo di singalesi, lavorano principalmente persone tamil. Facciamo una bella scorta di tè tra green tea e Bop, e continuiamo verso Nuwara Elya dove visitiamo il mercato di frutta e verdura. In realtà si trovano anche carne e pesce, e l’odore è fortissimo.. Facciamo un’ultima sosta sul lago e andiamo in hotel. Non è certo il migliore tra quelli dove siamo stati, ma per una notte può andare.. domani sveglia alle 4.30, si parte per Horton Plains.

 

GIORNO 7: HORTON PLAINS – ELLA – TISSAMAHARAMA

Ore 5: Decidiamo di partire per Horton Plains e World’s end, nonostante il tempo sia disastroso e la nostra guida non sia d’accordo. Diluvia, e camminare per 10km su rocce e sentieri in queste condizioni ci preoccupa un po’. Ci vuole 1 ora di furgoncino su una strada sterrata in condizioni pessime per arrivare all’ingresso. Qui c’è nebbia e una pioggerella fastidiosa. Vediamo subito 2 sambuer deer all’entrata, una sorta di daino enorme, e anche la tappa bagno prevede una vista sensazionale. Si può fare in senso orario o antiorario, e noi seguiamo quello orario. Ci accorgiamo subito di quanto il tempo sia variabile qui, si passa dalla nebbia al timido sole alla pioggia in pochi secondi.

La prima tappa è il Little World’s end, la Lonely Planet diceva che spesso c’è nebbia e non si vede nulla, e invece la vista oggi è a perdita d’occhio e toglie il fiato! Procediamo per World’s end, non c’è un vero e proprio sentiero e ci sono poche persone in giro, ma rocce e strade sterrate che oggi sono molto scivolose con la pioggia.
Finalmente eccoci: arriviamo verso le 8 del mattino, e la vista è incredibile: un dirupo a picco sulla valle, e una vista su tutte le montagne ancora immerse nelle nuvole.

World's end Siamo contenti di aver seguito l’istinto perché merita davvero. Il resto del percorso porta alle Baker’s fall e alla Chomney falls, e camminiamo tra ruscelli, piante, piccole cascate e piccole foreste. In alcuni punti il sentiero è abbastanza impegnativo, ma si può fare tranquillamente, anche senza guida.
Torniamo all’ingresso perché ci aspetta un tratto in treno!

Dobbiamo andare a Nanu Oya per prendere il treno che ci porterà a Ella, ma la nostra guida scopre che a una stazione prima, Pattipola, il treno precedente è in ritardo e possiamo prendere quello. Il biglietto costa 140 rupie in 2, nemmeno 1 euro! Aspettiamo più di 1 ora, tra cani in cerca di coccole e altri turisti con cui facciamo amicizia.

Treno per Ella

Cane randagio

Il viaggio trascorre (molto lentamente) tra foto affacciati dalle carrozze (qui si viaggia con porte e finestrini aperti) e panorami mozzafiato in mezzo a foreste e piantagioni di tè.

Passeggere, treno per Ella

Finalmente, dopo ore di ritardo, arriviamo a Ella dove ci aspetta la nostra guida: si viaggia verso Tissamarana, un percorso di 2 ore sotto il diluvio. L’hotel è carino, immerso nel verde.

 

GIORNO 8: YALA NATIONAL PARK

Ci alziamo alle 4.30, e fuori ci sono le stelle.. Per fortuna!! Alle 5 si parte su una jeep tutta per noi, enorme. Ci vuole un’oretta per arrivare a Yala, e dopo aver preso i biglietti, altri 20 minuti. Senza jeep questa strada sarebbe impossibile! Gli autisti si lanciano in sorpassi assurdi, su strade piene di buche e di mucche.

All’ingresso vediamo tanti pavoni, anche sugli alberi, bufali che fanno il bagno e tanti ibis. Riusciamo a vedere tucani, pellicani, scimmie, cervi, galli singalesi e manguste. Qui è proprio diverso dall’Africa, gli animali vanno scovati in un verde fittissimo.

Ci fermiamo per una sosta sul mare, dove si trova un monumento in ricordo dei morti dello tsunami del 2004: il ristorante è stato spazzato via, sono morte oltre 20 persone, mentre gli animali si sono messi in salvo. Arriviamo nella zona dove di solito si avvistano i leopardi, ma probabilmente si nascondono perché c’è troppa acqua dovuta alle piogge di questi giorni. Peccato, ci tenevamo tanto! Verso 11.30 torniamo in hotel, e si parte per il mare.. siamo stanchi e ci vuole davvero un po’ di relax! Ci vogliono circa 3 ore, e appena arriviamo sentiamo subito un caldo incredibile e umido.. ci saranno 40 gradi!! La guida ci porta in un ristorantino che sembra un postaccio, e invece si mangia benissimo! Spendiamo 1.100 rupie in 3 per fried rice e acqua, ottimo!

Spiaggia MirissaSalutiamo Ashoka, e finalmente spiaggia!! Mirissa sembra uscita da un film, gli edifici sono costruiti in modo da non essere visti dalla spiaggia, che è molto ampia e costeggiata da palme. Qui nessuno stressa per acquisti o gite, è puro relax!
Ci incamminiamo sulla spiaggia, dato che il paese muore dopo le 19.. e scopriamo che sulla spiaggia ci sono decine di ristoranti illuminati da candele con banchi di pesce fresco e aragoste! Che meraviglia, da domani si cena in spiaggia!

 

GIORNO 9 – 11: MIRISSA

Il primo giorno trascorriamo la mattina in spiaggia, fa un caldo incredibile e il mare è molto bello, anche se non vediamo pesci ed è sempre un po’ mosso verso riva. Dopo pranzo decidiamo di visitare Galle, roccaforte olandese a circa 1 ora di pullman da Mirissa. L’esperienza in bus è indimenticabile, si sale quasi al volo e non c’è quasi mai posto, con 100 rupie in 2 si arriva a Galle. In genere la zona intorno all’autista è ricoperta di immagini di Buddha, le casse sparano musica locale e fa un caldo assurdo. A tutto questo si aggiunge la guida a dir poco sportiva dell’autista, che supera di prepotenza tuk tuk e mucche e evita per miracolo cani e persone. Galle ci delude un po’, le mura sono carine ma sono spesso interrotte, c’è una chiesa vicino al mare, il faro e qualche negozietto. Dopo 1 ora di tour ritorniamo a Mirissa.

Galle

Il secondo giorno ci svegliamo prima delle 6 per fare whale watching! Abbiamo scelto una barca più grande rispetto alle offerte locali, ce lo consigliano un po’ tutti per sicurezza, anche se costa quasi il doppio delle offerte che abbiamo visto, 6.500 rupie. Dopo 1 ora di navigazione al largo avvistiamo i primi spruzzi: diciamo che le immaginavo più vicine, bisogna aguzzare gli occhi e avvicinarsi fino a quando le balene mostrano la coda e si aspetta altri 15 minuti prima che risalgano.

Whale watchingNe avvistiamo una decina, una molto vicina, e fa impressione vedere quanto sono grandi! Dopo 2 ore ritorniamo, inizia a diluviare e anche nel pomeriggio il tempo purtroppo non migliora..

L’ultimo giorno decidiamo di fare una gita a Weligama, paese di pescatori a circa 10km. Piove a dirotto e optiamo per un tuk tuk, visto che non siamo ancora saliti. L’esperienza è da provare, gli autobus sfrecciano a velocità assurde di fianco a noi. Weligama è un paesino carino, con negozietti e tanti spunti per fotografare.

Barca, Weligama

 

Barca di pescatori
Barca di pescatori

La spiaggia con le barche dei pescatori è davvero tenuta male, è sporca e tutto viene lasciato dov’è. In fondo si trovano le scuole di surf, e le onde e il fondale sabbioso fanno scegliere questa spiaggia a decine di surfisti. Per 3 giorni ho cercato di avvistare i famosi pescatori sui trampoli, ormai simbolo dello Sri Lanka, ma sono riuscita a vederne alcuni dal pullman senza riuscire a fotografarli purtroppo. Fortunatamente ha smesso di piovere, i bus sono pieni e ritorniamo in tuk tuk verso l’hotel.
Stasera è l’ultima sera, è l’ora dei saluti purtroppo.

Consigli per un viaggio in Sri Lanka

  • Alzarsi molto presto: quando cala la sera non c’è molto da fare, a meno che non siate al mare. Quindi il mio consiglio è di alzarsi prestissimo e godersi da subito la giornata (soprattutto per visitare i parchi e per fare trekking/escursioni). Eventualmente insistete anche con la guida, se è necessario.
  • Guesthouse? Non sempre ne vale la pena: Solitamente si cerca di risparmiare scegliendo soluzioni anche un po’ più scomode ma che costino meno. In Sri Lanka non lo consiglio, Hotel di fascia media costano praticamente come guesthouse locali, che non sono invece nello standard medio. Soprattutto nei periodi di pioggia rischiate di non dormire all’asciutto e di dovervi continuamente spostare.
  • Pranzi on the road: nei tour sono solitamente esclusi i pranzi, ma lungo la strada si trovano piccoli banchetti con crackers, polpettine di lenticchie (wade), samosa e tantissima frutta. Si spende davvero pochissimo, circa 2-3 euro massimo a coppia.
  • Evitare la mezza pensione a Mirissa: La spiaggia di Mirissa di notte si accende di fuochi e si anima di ristorantini in riva al mare dove scegliere pesce appena pescato e menù un po’ diversi dal solito. Sconsiglio di cenare in hotel se si soggiorna in questa località!
  • Insistere con la guida: se viaggiate con una guida noterete che spesso si tende a fare il giro concordato senza tappe extra. Se trovate altre mete interessanti insistete per inserirle, solitamente il tempo a disposizione lo consente.
  • Esperienze spirituali: Adam’s Peak. Credo non ci sia nessuna esperienza come questa in Sri Lanka, un luogo unico al mondo e meta di pellegrinaggio per 4 religioni. Per raggiungere la vetta bisogna affrontare 4.500 gradini, per arrivare a 2.243 metri di altitudine. Normalmente per salire occorrono circa 3-4 ore. Per fare in tempo a vedere l’alba in cima bisognerebbe incamminarsi verso le 2 di notte, ed è preferibile dormire qualche ora prima. Di conseguenza è da valutare sia la propria preparazione fisica sia il tempo a disposizione all’interno dei giorni del tour.
  • Avvertenza: La Farnesina informa che per quanto la situazione nei distretti di Jaffna, Kilinochchi e Mullaittivu sembri normalizzarsi è opportuno usare la massima cautela, soprattutto in considerazione del fatto che le operazioni di sminamento sono in alcune aree ancora in corso. Per maggiori informazioni: www.viaggiaresicuri.it

 

Come organizzare un tour in Sri Lanka

Dopo aver valutato molti preventivi,  ci siamo affidati a Bo-mietours. Al suo titolare Upa posso solo esprimere la mia gratitudine per un tour eccezionale e la sua completa disponibilità. Ogni giorno si è messo in contatto con noi per assicurarsi che stesse andando tutto bene e ha assecondato ogni mia richiesta su deviazioni del tour e posti da visitare.
Sicuramente ci sono tappe che vanno per forza fatte, ma nessun’altra agenzia sarebbe stata in grado di offrirci tante piccole esperienze locali e una flessibilità totale ogni giorno. Per tutto il tempo ci ha affiancato la nostra guida Ashoka, che con la sua pazienza e competenza ci ha accompagnato alla scoperta di questo fantastico Paese.

 

Come spostarsi in Sri Lanka:


BUS

La rete di pullman serve tutte le principali città, ci sono tantissime corse e il biglietto si fa a bordo. Chiedete sempre conferma su destinazione e tappe prima di salire. Diciamo che non sono proprio comodissimi, e la musica dopo un po’ può dare fastidio, ma sicuramente è una buona soluzione.
Attenzione perché gli autobus (soprattutto quelli che non fanno fermate intermedie) non rispettano quasi mai i limiti e non si fermano praticamente davanti a niente….

TRENO
Abbiamo preso il treno locale per il tratto da Nanuoya fino ad Ella. Era in ritardo (abbiamo preso quello del mattino in ritardo di 3 ore), e va veramente piano.. ma la vista merita, il viaggio in mezzo alle piantagioni ci è piaciuto molto. Si viaggia con porte e finestrini aperti, il biglietto costa circa 50 centesimi di € in due.


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AUTO
Si può tranquillamente viaggiare in auto da soli, rispettando ovviamente i limiti di velocità. In alcuni siti non si può entrare senza guida, e sicuramente è molto utile (specie per la lingua e per evitare fregature) viaggiare con una guida o una persona del posto.

Dove dormire in Sri Lanka


Paradise Holiday Village – Negombo

154/9, Palangathurai, Kochchikade, Negombo, Sri Lanka
Noi abbiamo soggiornato solo 1 notte, di passaggio. La stanza era pulita e spaziosa, essenziale, ma purtroppo molto rumorosa perché era fronte strada. C’è anche una piscina tenuta bene. La colazione e la cena sono a buffet e abbastanza fornite.

Nice place Bungalows – Dambulla
Inamaluwa Junction, Bellanneoya, Dambulla, Sri Lanka
Abbiamo soggiornato 3 notti in questi Bungalows. Si tratta di una struttura completamente immersa nel verde, a cui si accede da una strada sterrata di circa 1-2 Km. Il fatto che sia isolato non ci ha pesato molto, dato che di sera a Dambulla non c’è niente. Sicuramente in un posto così isolato potrebbero pensare di mettere la TV in camera, quantomeno..
Le stanze sono pulite ed essenziali, dato che mi ero spaventata da alcune recensioni voglio specificare che non abbiamo trovato insetti né scarafaggi. Il servizio al tavolo è abbastanza lento, ma nel complesso lo staff è molto gentile e il posto merita.

The Richmond House – Kandy
195/56 Richmond Hill Place,Heerassagala | Heeraslagala, Kandy ky20400, Sri Lanka
A questo hotel si accede da una strada in salita, e la struttura domina tutta la valle. Peccato esserci stati solo 1 notte!! Le stanze sono molto belle, con un bel balcone e un bagno sistemato da poco. C’è il letto a baldacchino, la zanzariera e la TV, e nel complesso ricorda un hotel di campagna inglese. È molto isolato da Kandy, ma la vista merita! Anche la colazione è ottima.

The Rock – Nuwara Eliya
60 Unique View Road, Nuwara Eliya 22200, Sri Lanka
Su questo hotel posso dire solo una cosa positiva, la gentilezza del personale e del titolare e il buon livello della cucina. Per il resto… la camera è fatiscente, nel bagno non si chiudeva la finestra (e vi assicuro che di sera lì fa freddo), è isolato da tutto e l’intera struttura sembra rimasta agli anni 70. Eravamo gli unici clienti dell’hotel, e ci hanno dato una stanza che si affacciava sul tetto della casa di fronte. Credo ci siano altre strutture che allo stesso prezzo offrano molto più comfort… ma per una notte può andare.

Hibiscus Garden – Tissamaharama
Mahasenpura, Tissamaharama, Sri Lanka
Per chi vuole fare il Safari allo Yala, questo paese è l’ultimo in cui si può soggiornare (a meno che non si abbia la possibilità di soggiornare nei costosissimi hotel vicino all’ingresso del parco).
Questo Hotel è davvero tenuto bene, le stanze sono spaziose e convergono su una piscina centrale. Il buffet del ristorante non mi è piaciuto molto, paragonato ad altri, ma l’atmosfera è molto bella. L’unica pecca è che le stanze non sono per niente insonorizzate (sentivo russare il vicino…). Lo staff è molto gentile.

Silan Mo Hotel – Mirissa
A Mirissa soggiornare nelle Cabanas e nelle guest house (con acqua fredda e senza aria condizionata) costa praticamente come soggiornare in questo Hotel, nuovo e pulito di fronte al mare. Quindi siamo stati molto contenti di questa scelta, non scherzo quando dico che basta attraversare la strada per essere in spiaggia. L’hotel si sviluppa su più piani, e all’ultimo c’è la piscina. Ogni sera dalle terrazze si guarda il tramonto sul mare… la struttura è nuova e molto pulita, e lo staff è gentilissimo.
Non consiglio di fare la mezza pensione, perché la ristorazione non è proprio il loro forte.. sulla spiaggia ci sono tanti ristoranti con specialità singalesi e pesce fresco che meritano decisamente di più.

 

Informazioni prima di partire per lo Sri Lanka

Documenti
Passaporto italiano: con almeno 6 mesi di validità. Si consiglia di consigliamo di consultare il sito:www.poliziadistato.it/pds/index.html alla voce Passaporto. Per guidare è sufficiente la patente italiana.
Visto: obbligatorio, si può ottenere prima della partenza dall’Italia direttamente sul sito www.eta.gov.lk al costo di USD 30 per persona – pagamento con carta di credito, oppure all’arrivo in aeroporto (sono accettati anche dollari e euro).

Vaccinazioni
Nessuna vaccinazione è al momento obbligatoria.
vaccinazioni consigliate: difterite e tetano, epatite virale A, epatite virale B, febbre tifoide, rabbia, encefalite giapponese.
Personalmente ho scelto di fare il richiame di epatite e tifo, ma non mi sono sembrate necessarie.
In generale, consiglio di portare molti medicinali di prima necessità e di stipulare un’assicurazione sanitaria che preveda, oltre alla copertura delle spese mediche, anche l’eventuale rimpatrio aereo sanitario o il trasferimento in altro paese.

Quando andare
Clima tropicale monsonico e caldo umido. La stagione monsonica delle piogge va da maggio a settembre nelle regioni sud-occidentali e, da novembre ad aprile in quelle nord-orientali. Tuttavia, ultimamente le stagioni sono diventate meno prevedibili, ed anche nei periodi non monsonici possono verificarsi frequenti acquazzoni. Le temperature medie vanno da 28 a 33 gradi centigradi. All’interno, nella zona altipianica e montagnosa, il clima è  più temperato e fresco fino a raggiungere i 2-3 gradi in alcune località di alta montagna.
Il periodo migliore per visitare lo Sri Lanka sono i mesi che vanno da dicembre a marzo, per quanto riguarda la costa occidentale e meridionale e gli altopiani dell’interno;
sono invece i mesi da maggio a settembre i più consigliati per recarsi sulla costa orientale.

Monete e cambio
Rupia Singalese è la moneta locale. sono accettati quasi ovunque Euro, Dollari, Travellers’ cheques e carte di credito.

Acquisti
L’artigianato locale è basato principalmente su legno, batik, spezie, pietre preziose e tè. Attenzione in particolare alle pietre preziose, il negoziante deve sempre rilasciare un certificato di autenticità e provenienza. Per il tè e le spezie, al supermercato nelle città principali si possono trovare prezzi davvero convenienti. Per il tè artigianale visitate le fabbriche nella zona di Nuwara Eliya.