Il tempio di Chimi Lhakhang è un gioiello nascosto incastonato nelle maestose montagne dell’Himalaya nel Regno del Bhutan. Conosciuto anche come il Tempio della Fertilità, Chimi Lhakhang è molto più di un semplice luogo di culto: è un santuario intriso di leggende, tradizioni e spiritualità, che affascina e incanta i visitatori da tutto il mondo. 

Durante il mio tour in Bhutan di una settimana sono arrivata in questo luogo all’interno del Distretto di Punakha. Perché Chimi Lhakhang è così unico al Mondo? Beh, perché questo santuario è celebre per la sua venerazione insolita e distintiva dei falli, simbolo di fertilità e benedizione. Un luogo dove la spiritualità è profonda ma si mischia ad un aspetto più divertente per il turismo occidentale. In questo articolo troverai la storia e le immagini dei falli presenti a Chimi Lhakhang, ovviamente in chiave oggettiva e spirituale: ti avviso in caso tu sia sensibile o non ti interessi l’argomento.

 

Chimi Lhakhang: alla scoperta della tradizione dei falli nel cuore del Bhutan

Tutta l’area è dedicata infatti all’anticonformista Drukpa Kunley, o Divine Madman (Divino pazzo), che combatteva i demoni con il suo fallo. Tradizionalmente, in Bhutan i simboli di un pene eretto in Bhutan sono utilizzati per scacciare malocchio e maldicenze.

Da Wikipedia

Chimi Lhakhang risale al 1499 dopo la benedizione di Drukpa Kunley. Si dice che Lama Kunley abbia sottomesso un demone di Dochu La con il suo “fulmine magico di saggezza” e lo abbia intrappolato in una roccia nel luogo vicino a dove ora si trova il chorten. Nel monastero si trova infatti l’originale simbolo del fallo che Kunley portò dal Tibet. Questo fallo di legno è decorato con un manico d’argento ed è usato per benedire le persone che visitano il monastero in pellegrinaggio, in particolare le donne che vogliono la benedizione per avere figli. La tradizione del monastero è infatti quella di benedire i pellegrini con questo fallo di acciaio appoggiandolo sulla testa

Lama Drukpa Kunley viene infatti chiamato anche “il santo della fertilità” e per questo motivo le donne di tutto il mondo vengono qui per essere benedette. È stato  infatti proprio lui a diffondere la leggenda che i simboli fallici dipinti sui muri e sulle case servissero a scacciare i demoni.

Il fallo di Kunley, come dipinto, è chiamato la “Folgore di ardente sapienza”. Per questo motivo il simbolo del fallo è raffigurato molto spesso in Bhutan: sui muri delle case, nei dipinti Thangka dove egli è raffigurato con un “bastone di legno con la testa del pene”, tra i gadget che trovate ovunque.

 

Visita al tempio di Chimi Lhakhang

Chimi Lhakhang si trova alla fine di un sentiero tra le risaie che si snoda attraverso il villaggio Sopsokh. Con una passeggiata di 20 minuti tra i campi si arriva ad una collinetta per la salita al monastero. Tutte le case del villaggio hanno dipinti di falli sui muri esterni. Il lama Kunley aveva chiamato la collinetta dove esiste il Monastero come il seno di una donna a causa della sua forma rotonda.

Wikimedia Commons

Il tempio da fuori è molto sobrio, e in realtà anche all’interno. Purtroppo all’interno dei templi in Bhutan non si possono fare fotografie.
Una volta varcata la soglia del Tempio di Chimi Lhakhang ci si trova immersi in un’atmosfera mistica e vibrante di spiritualità. L’interno di questo antico santuario risplende di colori vivaci e decorazioni, creando un’aura di sacralità che avvolge ogni visitatore. Le pareti sono adornate da dipinti sacri e affreschi che narrano leggende millenarie, mentre l’aria è pervasa dal profumo di incenso che si mescola con il suono di preghiere sussurrate.

C’è la statua di Drukpa Kagyu lama Ngawang Chogyal con il fratello, fondatori del tempio, e alcuni simboli fallici: il più importante è appunto il fallo in metallo avvolto da seta bianca che i monaci appoggiano sulla mia testa mentre mi inchino, come benedizione. Lo so, fa un po’ ridere. 

C’è anche un fallo di legno enorme, sempre avvolto da una stola bianca, che viene utilizzato per i rituali di fertilità. Le donne devono prendere appuntamento per fare questo rituale, insieme al marito. Vedo infatti una donna che lo sorregge come se fosse un bambino ed esce: Karma mi spiega che le donne che vogliono figli possono avere una cerimonia in cui la donna culla il fallo e gira per 3 volte intorno al tempio, mentre il marito guarda dalla parte opposta.
Il rito e la benedizione sembrano talmente efficaci che nel tempio c’è un intero album di fotografie di coppie da tutto il mondo che hanno mandato foto dei bimbi nati dopo la visita al tempio. Il bambino si deve sempre chiamare Kunley come primo nome (almeno in Bhutan). 

Inutile dire che i dintorni del tempio sono tappezzati di disegni e simboli fallici diventati ormai gadget in voga tra i turisti. E’ una cosa abbastanza surreale ma dopo un po’ di tempo qui sembra quasi normale. Devo dire che i souvenir in Bhutan non sono proprio economici, ma nei negozi in questa zona si riescono ad acquistare degli oggetti artistici come le maschere in legno a prezzi più che onesti.

Nei dintorni di Chimi Lhakhang si trova il Punakha Dzong e il Punakha Suspension Bridge, il ponte sospeso più lungo del Bhutan con i suoi 180 metri di lunghezza.
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