Se avete in previsione di visitare Mauritius non potete perdervi questa meravigliosa escursione eco-turistica.

L’isola si trova a 800 metri dalla costa e conserva in circa 26 ettari quel poco che rimane della foresta endemica di Mauritius, offrendo rifugio a diverse specie di flora e fauna a rischio estinzione. La riserva è accessibile solo con le visite guidate organizzate dalla Mauritian Wildlife Foundation, un’organizzazione che si occupa di tutelare fauna e flora di Mauritius.

Quest’isola era stata depredata dall’uomo, e si è deciso di ricreare qui la foresta primaria  riportando alcune specie endemiche o protette dell’oceano Indiano. Ile aux Aigrettes è l’ultima località di Mauritius dove è possibile vedere l’habitat naturale come si presentò agli esploratori quasi 5 secoli fa. 

Avevamo prenotato l’escursione all’Ile aux Aigrettes tempo prima, e nonostante il meteo fosse particolarmente avverso abbiamo comunque provato ad andare a Sud Est verso il punto di partenza. Le barche per Île aux Aigrettes partono da Cap Jerome, molto vicino all’aeroporto, a circa 1 ora di strada dalla zona di Trou d’Eau Douce. In inverno a Est è sempre molto ventoso, ma per fortuna verso Sud il meteo migliora e riusciamo a partire. 

Ci sono diverse opzioni per visitare Ile aux Aigrettes: tour di gruppo, tour privato, una giornata da volontari e il giro di più isole, con prezzi crescenti. Noi avevamo prenotato un tour di gruppo al costo di circa 18 euro a persona, ma in realtà ci ritroviamo da soli con una bravissima guida e possiamo girare con calma facendo tutte le domande che vogliamo. 

Ovviamente la grande attrazione di Ile aux Aigrettes sono le tartarughe giganti.
In realtà non sono endemiche di Mauritius, ma essendo a rischio estinzione vengono fatte riprodurre qui per poi rimetterle in natura. Le tartarughe giganti sono anche molto utili all’ecosistema, per disperdere semi e aiutare la crescita delle piante endemiche.

Vediamo la nursery dove i piccoli restano fino a 10 anni, le tartarughe giganti diventano mature a 25 anni e dopo l’accoppiamento iniziano a deporre le uova sotto terra. Il lavoro dei volontari consente di salvare il 90% di uova e piccoli.

La differenza tra maschi e femmine sta nella forma del guscio: concavo per le femmine, convesso e ruvido per i maschi. I volontari le trattano con grande rispetto, le toccano con grande cura e avendo la corazza innervata sentono il contatto: si possono toccare solo dopo essersi assicurati con i volontari che l’animale non è stressato e senza dar loro fastidio.

 

Le tartarughe giganti possono vivere 200 anni e superare i 250kg di peso. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Big Daddy: 150 anni, e si gode ancora i grattini sulla corazza!

 

Il lavoro dei volontari è dedicato anche alle piante e alla salvaguardia dell’ambiente che ha permesso di ricostruire la foresta negli ultimi anni. Si possono vedere anche le serre per le nuove piantine.

 

La nostra guida ci spiega meglio anche la storia della scomparsa del Dodo, animale simbolo di Mauritius ma estinto ormai da decenni. Il dodo faceva parte della famiglia dei piccioni, con il tempo ha smesso di volare e nidificava a terra. Al contrario di quanto si racconta, il dodo è scomparso per colpa dell’uomo ma non perché veniva mangiato: la sua carne era terribile! Il dodo si è estinto perché l’uomo, disboscando e camminando sulle uova, ha distrutto la possibilità del dodo di riprodursi.

 

Su Île aux Aigrettes è possibile vedere il piccione rosa (pink pigeon), il rallo rosso con la tipica testa rossa, il bulbul dalla creta nera e uccelli dagli occhi cerchiati di bianco. 

E’ possibile avvistare lo skink o scinco (Leiolopisma telfairii), piccolo sauro endemico di Round Island che mangia le lumache giganti.

 

Dedicate almeno mezza giornata a questa stupenda escursione a Mauritius! Non perdete tutti gli altri consigli per visitare l’isola in una settimana 🙂