Mauritius è un’isola nell’oceano Indiano che da sempre è l’emblema del paradiso. Si pensa spesso alle spiagge bianche e al mare cristallino, ma noi abbiamo voluto scoprire anche la sua natura e le mete meno conosciute. 

Mauritius ha subito anni di deforestazione, e ora resta solo il 2% delle foreste originali. La sensibilizzazione dei volontari è forte, ma forse non sufficiente per poter ripristinare flora e fauna endemici a rischio estinzione. Campi di canna da zucchero, resort e centri commerciali si fanno sempre di più strada in quello che è un paradiso di biodiversità

Mauritius si trova a circa 500 chilometri a est del Madagascar e fa parte dell’arcipelago delle Mascarene insieme alle isole di Saint Brandon e Rodrigues e alle isole Agalega. Abbiamo infatti abbinato 7 giorni a Mauritius dopo una settimana giorni a Réunion, spostandoci con un volo interno. Viaggiando a luglio, nel pieno della bassa stagione, siamo riusciti a goderci un clima più fresco e tariffe più vantaggiose. Mauritius è un’isola ricca e con prezzi molto europei, ma con qualche accortezza è possibile risparmiare godendosi comunque il viaggio. 

Ecco tutti i consigli per visitare Mauritius in una settimana:

 

Itinerario di 1 settimana a Mauritius

Siamo arrivati a Mauritius da Réunion, isola francese nell’Oceano indiano, con uno dei voli quotidiani che collegano le due isole. Il volo da Réunion a Mauritius dura meno di 45 minuti, e ci catapulta su un’isola molto diversa. Qui è il mare ad essere protagonista, anche se noi vogliamo girare l’entroterra e le foreste. 

Mauritius ha davvero tante cose da vedere, ma per comodità anche negli spostamenti si può suddividere in 4 aree: Nord, Sud, Est e Ovest. Potete scegliere la zona da visitare anche in base al meteo e al vostro punto di appoggio, noi ad esempio abbiamo dormito 4 notti a Est (Trou d’Eau Douce) e 3 notti a Ovest (Flic en Flac) per girare meglio tutta l’isola.

 

Tour del Sud: tra le terre colorate

Avendo pochi giorni a disposizione ci siamo concentrati sul Tour del Sud Ovest di Mauritius, una delle zone più belle e naturali di Mauritius: la regione di Chamarel

Parco dei sette colori di Chamarel 

La prima tappa è il famoso parco dei sette colori di Chamarel (Chamarel Seven Colored Earth Geopark). In auto si fanno un po’ di curve e tornanti per arrivare alla prima biglietteria: il biglietto cumulativo costa 500 rupie a testa alta e consente l’ingresso alle cascate e alle Terre dei sette colori

La prima tappa sono appunto le Cascate di Chamarel, che si possono ammirare da un viewpoint. Le cascate sono alte 100 metri e derivano da due colate laviche di epoche diverse, la prima datata 10 milioni di anni fa. Sono immerse nel verde e la mattina troverete pochissime persone.

Questo parco è davvero fatto per i turisti, basta seguire le indicazioni molto chiare e intuitive per arrivare alle Terre dei sette colori. Si tratta di una piccola area di circa 7.500 m² in cui sono presenti formazioni colorate con sette colori (rosso, marrone,verde, viola, blu, porpora e giallo).

Le dune si sono formate grazie ad un fenomeno geologico di origine vulcanica e dal brusco raffreddamento della lava avvenuto a diverse temperature in diversi periodi di tempo, tra i 3.5 e 1.9 milioni di anni fa. Le terre sono ricche di ferro e alluminio che, respingendosi, creano queste diverse sfumature di colori. 

Per proteggere la fragilità di questa formazione è vietato salire, ma si cammina lungo una recinzione in legno che permette di vedere le Terres des Sept Couleurs da diverse prospettive. Il punto migliore per vedere le formazioni è di fronte all’ingresso. La Lonely Planet le definisce “deludenti”, ma a noi sono piaciute molto. 

Anche qui si trovano alcune tartarughe giganti all’interno di un recinto. 

 

Ebony Forest Reserve

Decidiamo di proseguire per la Ebony Forest Reserve Chamarel, accessibile con un ulteriore biglietto di 360 rupie. Si tratta di un progetto di tutela ambientale gestito dalla Mauritius Wildlife Foundation al quale aderiscono diversi progetti di volontariato, e l’obiettivo è di ripristinare e salvaguardare la foresta originale di Mauritius.

Mauritius ha perso infatti il 98% delle foreste in meno di 300 anni. Il lavoro che viene fatto nella Ebony Forest è quello di togliere le piante non endemiche e creare i presupposti per ricreare la foresta originale: si piantano alberi endemici e si ripopolano esseri viventi (in particolare uccelli) che aiutano a disperdere a loro volta i semi. 

All’interno della Ebony Forest si possono fare diversi trekking più o meno facili, noi abbiamo iniziato dal primo percorso che parte dal Visitor Centre fino al sentiero sospeso che passa in mezzo alla foresta di ebano. L’ebano è stato sfruttato per anni per la costruzione di mobili e manufatti, ma proprio perché è super resistente ci mette tantissimi anni a crescere ed è praticamente rarissimo. Qui si possono vedere 7 tipi di ebano diversi, e camminare sulle passerelle permette di vedere la foresta da vicino.

Da qui abbiamo proseguito verso Sublime Point, seguendo il sentiero nella natura che costeggia il sentiero asfaltato. Il trekking è di media difficoltà: arrivati a punto panoramico ci si trova su una meravigliosa terrazza che affaccia sulle montagne circostanti e sul mare.

Per questi trekking ci abbiamo messo circa 2 ore e mezza, considerate almeno 1 ora in più se volete salire a Piton Canot

Vi lascio la mappa dei sentieri della Ebony Forest da scaricare.

 

Rhumerie de Chamarel

Chamarel è una zona molto famosa e una meta ideale se si vuole fare una degustazione di rhum: la prossima tappa quindi è la Rhumerie de Chamarel. È la più famosa di Mauritius, e all’interno si può semplicemente fare un giro o un tour con la degustazione inclusa.

Il tour spiega come si fa il rum e si possono vedere i macchinari per la distillazione. Buona parte della deforestazione di Mauritius è dovuta alle piantagioni di canna da zucchero, elemento principale del rhum. Non abbiamo spazio per acquistare nulla, ma questa pausa è davvero suggerita. 

Essendo arrivati per ora di pranzo decidiamo di mangiare al ristorante interno, L’Alchimiste: ci sono due scelte vegetariane che ci consentono anche di non spendere troppo, ma vi consiglio di provare assolutamente i dolci che sono preparati con il rhum. Abbiamo assaggiato anche i cocktail per soli 200 rupie, sempre a base di rhum Chamarel.

 

Black River Gorges Park

Ci siamo allungati un po’ con i tempi e non riusciamo a intraprendere i sentieri del Black River Gorges Park, che tra l’altro sono tutti abbastanza impegnativi e poco comprensibili dal sito ufficiale. Si tratta di una delle ultime foreste endemiche di Mauritius, che ospita oltre 300 specie di piante, 9 specie endemiche di uccelli, e 4.000 esemplari di volpi volanti. Ci fermiamo ad un paio di viewpoint per ammirare questa meravigliosa foresta di Mauritius dall’alto: da Gorges Viewpoint si vedono tutte le montagne verdi fino al mare e bellissimi uccelli, è una pausa meravigliosa.

Sostiamo anche a Alexandra Falls, dove si può lasciare l’auto in un grande parcheggio e fare alcuni trekking oppure fermarsi ad ammirare il panorama da diversi punti di vista.

 

Tempio induista Ganga Talao

A poca distanza si trova una tappa imperdibile del tour del Sud Ovest di Mauritius: il tempio hindu Ganga Talao sul lago sacro Grand Bassin. 

Il lago ha in realtà un’origine vulcanica, ma secondo la leggenda Shiva e sua moglie Parvati rimasero stupiti dall’isola di Mauritius vista dall’alto, mentre sorvolavano la terra: Shiva stava trasportando il Gange sulla testa e, guardando verso il basso, lasciò cadere qualche goccia che andò a formare il lago. Nel Grand Bassin fu versata poi acqua del Gange come simbolo di unione con il fiume sacro indiano.

Si tratta del tempio induista più frequentato fuori dall’India e ospita oltre mezzo milione di hindu di Mauritius durante la festa dedicata a Shiva in primavera. Notiamo subito l’importanza di questo luogo mentre ci avviciniamo: è stata costruita una superstrada e due enormi statue campeggiano su dei parcheggi immensi. Incredibile! 

È un complesso molto grande, ma la parte più bella si sviluppa sul lago dove si trovano statue degli dei e si vedono diversi fedeli. Questo luogo sacro ha un’atmosfera davvero unica, con i mantra che risuonano in sottofondo e il silenzio che contraddistingue la preghiera.

 

Se siete ancora in tempo potreste fermarvi per vedere il tramonto a Tamarin Beach sulla costa Ovest prima di rientrare in hotel.

 

 

Tour del Nord di Mauritius: foreste endemiche e spiagge bianche

Dedicate almeno una giornata ad esplorare il Nord di Mauritius, una zona con diversi contrasti e alcuni tesori nascosti. 

Parco nazionale Bras d’Eau

Mentre percorriamo la strada verso la punta più a Nord di Mauritius ci imbattiamo nella riserva Bras d’Eau, una foresta meravigliosa dove si può fare trekking. 

Pensate che non è nemmeno nominata nelle guide… ma il Parco nazionale Bras d’Eau protegge e racchiude una delle poche foreste primarie rimaste intatte a Mauritius. Purtroppo è davvero poco pubblicizzata e promossa, ma vi consiglio di ritagliarvi almeno 1 ora per visitarla. Qui potete scaricare la mappa dei sentieri di Bras d’Eau.

Scegliamo il Nature Trail, il sentiero più semplice, che si snoda tra bellissimi alberi e su rocce nere. Ci sono diversi eucalipto e tantissime lumache giganti.. E anche tante zanzare! Talmente tante che siamo costretti ad abbandonare il sentiero prima che ci mangino vivi.

 

Cap Malheureux

La prossima tappa è l’estremità settentrionale di Mauritius, Cap Malheureux (capo sciagurato). Venne chiamato così per le numerose navi che affondarono tra questi scogli nel 1600, tentando di approdare sull’isola. È bello passeggiare lungo la costa e sulla scogliera, si vedono tanti uccelli di mare e anche dei ficus giganti.

Qui si trova anche la famosa chiesa in legno Notre-Dame Auxiliatrice de Cap Malheureux, costruita sul mare e dal caratteristico tetto rosso. L’interno è molto semplice, ma l’acquasantiera ricavata da un’ostrica e le finestre che danno sul mare sono caratteristiche assolutamente uniche. 

Passiamo dalla spiaggia di Pereybère Public Beach: sulla Lonely Planet era indicato che c’è sempre un artista che crea opere con la sabbia, ma di lui non c’è traccia e l’impressione è che questa informazione non sia aggiornata da tempo.

 

Grand Baie

Si arriva a Grand Baie, cittadina che ci stupisce per la quantità di negozi e ristoranti. Questa zona sembra decisamente ricca, lo sviluppo edilizio è davvero troppo, ci sono ville sul mare e tantissime attività. Intorno a Grand Baie si sviluppano diverse spiagge lunghe e di sabbia, tra cui Grand-Baie Public Beach e Trou aux Biches.

Il mare ha dei bellissimi colori e la spiaggia è circondata da una bellissima area verde. Anche qui però le boe limitano la possibilità di fare il bagno oltre i 10 metri dalla riva. 

Il giro del Nord di Mauritius include solitamente anche la maison creola Eureka e il cratere vulcanico Trou aux Cerfs e i giardini botanici di Pamplemousses. Noi in realtà abbiamo fatto queste visite quando ci siamo spostati da Ovest a Est, attraversando l’altopiano centrale e quindi le inserisco nel tour dell’Ovest

Sulla via del ritorno facciamo un’ultima tappa a Château de Labourdonnais, un’antica dimora immersa in un bellissimo giardino dove è possibile fare una visita dall’esterno (200 rupie) o all’interno con una degustazione di rhum (500 rupie).

Da Live in Mauritius blog

 

Tour dell’Est: la costa e le isole più belle

Blue Bay Marine Park

Si tratta di una delle spiagge più belle di Mauritius, una baia di sabbia bianca protetta lambita da acque turchesi. Nel tentativo di proteggere i coralli vedrete anche qui che non si può nuotare oltre pochi metri dalla riva. Le barche però sfrecciano a grande velocità, e non esistono tour ufficiali come invece avviene in altre aree protette. Per farne snorkeling e vedere la barriera dovrete per forza fare un’escursione con uno dei tanti barcaioli che troverete all’ingresso, io ho preferito godermi l’acqua fresca dalla riva.

 

Vallée de Ferney

Per concludere questo tour abbiamo fatto un trekking in questa bellissima riserva, anche se purtroppo chiude tra le 15 e le 16 in base alla stagione e meriterebbe più tempo. Ci sono 3 diversi sentieri e vi consiglio di tenere 3-4 ore per fare quello più lungo: noi in mancanza di tempo abbiamo fatto quello facile, che dura circa 90 minuti ma non entra mai nella foresta.

Il trekking semplice si snoda alle pendici delle montagne, lungo un fiume e immersi nel silenzio. All’interno della Vallée de Ferney si trovano anche delle tartarughe giganti, ed è possibile dormire all’interno della riserva in una struttura eco sostenibile.

Rispetto a quanto riportato sulle guide, non vengono più dati pasti ai gheppi (per fortuna…) e purtroppo gli avvistamenti non avvengono da tempo.

Sulla costa Est di Mauritius potrete rilassarvi sulle spiagge di Belle Mar e Palmar: oltre 10km di sabbia bianca e mare cristallino che costeggiano piccole aree abitate e molto tranquille. Qui sorgono molti resort, ma è possibile trovare anche soluzioni più economiche e fuori dal caos edilizio di altre zone di Mauritius. 

Due tappe imperdibili a Est di Mauritius sono Île aux Aigrettes, isola dove si protegge la foresta endemica mauriziana, e l’île au Cerfs, dove trascorrere una giornata tra spiagge bianche e mare cristallino. Ho scritto due articoli dedicati per darvi tutte le informazioni a riguardo, cliccate sui nomi per leggerli 🙂

 

Tour dell’ovest: natura, spiagge e tramonti 

Nel tour dell’Ovest includo due tappe che si possono in realtà vedere nel giro del nord, ma che io ho inserito nello spostamento da Est verso Ovest.

L’altopiano centrale di Mauritius non ha infatti molto da segnalare, se non la provincia di Moka. Ci è sembrata subito una zona molto ricca, piena di ville, centri commerciali e uffici prestigiosi.

Eureka Maison creola

La prima tappa è Eureka, la Maison creola. Si tratta di una casa creola originale, ora divenuta museo, completamente arredata e mantenuta con elementi e arredi originali. L’ingresso costa 300 rupie a persona e comprende un tour guidato con la spiegazione degli ambienti e dei decori. La famiglia originale aveva 17 figli e vivevano in questa grande maison con diverse stanze e ben 109 porte!

Ceramiche e decorazioni da tutto il mondo testimoniano la ricchezza di questa famiglia e la volontà di ostentare il loro prestigio. Nel cortile alle spalle del complesso ci sono le antiche residenze della servitù e le cucine, che sono molto interessanti perché sono usate ancora oggi ed erano separate dalla casa per evitare incendi. 

Dal retro si possono fare bellissime foto al fronte della casa, e seguendo il sentiero si arriva alle cascate di Ravin. Il trekking è abbastanza semplice, ma molto umido e pieno di zanzare. Si possono vedere ben 4 diverse cascate.

 

Trou aux Cerfs

Da Eureka ci spostiamo verso Trou aux Cerfs, cratere di un vulcano inattivo alto 200 metri e largo 1 km. Non è possibile entrare, ma solo vederlo dal punto panoramico che si trova all’accesso: il cratere è collegato con i vulcani di Réunion, e nel caso di eruzioni l’acqua che si vede all’interno inizia a bollire. Ma non c’è da preoccuparsi, questo cratere è definitivamente dormiente. È un luogo strano, intorno al cratere c’è il parco cittadino ed è praticamente nel mezzo del paese.

Purtroppo decine di lavori stradali ci fanno perdere un sacco di tempo, tra strade chiuse, sterrati e sensi unici perdiamo più di un’ora per uscire dal paese. 

Per quanto riguarda l’altra tappa del tour, ovvero i giardini botanici di Pamplemousses, abbiamo deciso di non fermarci perché le ultime recensioni erano pessime. I Sir Seewoogasur Ramgoolam Botanical Gardens sono considerati uno dei giardini botanici più belli al mondo, ma ne abbiamo visitati molti e non volevamo restare delusi.

Da Expedia.it

 

Flic en Flac

Ad Ovest arriviamo a Flic en Flac, una delle spiagge più belle e famose di Mauritius, dove il clima è decisamente meno ventoso. Il nome si dice derivi da un’olandese Fried landt flaak, che significa “terra libera e piatta”, o dal rumore che facevano gli olandesi camminando nei loro stivali. Si tratta di una lunghissima spiaggia di sabbia costeggiata da hotel, appartamenti e ristoranti, ma che conserva ancora un’anima tranquilla e defilata.

E’ talmente vasta che non troverete mai ressa, e si trova una pineta molto lunga che consente anche di stare all’ombra. Essendo ad ovest si riesce finalmente a vedere il tramonto sul mare.

Anche in questo caso il mare resta sempre molto basso e per fare snorkeling dovrete per forza rivolgervi a barcaioli o agenzie locali. La cosa più fastidiosa è che hanno messo le boe a letteralmente 5 metri dalla riva, e le barche passano vicinissime alla spiaggia quindi state molto attenti quando nuotate.

Nella parte Ovest di Mauritius ci sono diverse spiagge tra cui Tamarin Beach, paradiso dei surfisti, e Le Morne sull’omonima penisola. Questa zona è chiamata Rivière Noire ed è ancora abbastanza immune dallo sviluppo edilizio estremo. E’ un’ottima base per soggiornare in strutture leggermente meno care di Flic & Flac. La penisola di Le Morne si vede molto bene dalla spiaggia di Flic en Flac.

Le Morne ha un profondo significato per la cultura Mauriziana. Si dice che all’inizio del XIX secolo alcuni schiavi fuggiaschi si erano rifugiati sulla penisola, salendo sulla montagna per non essere catturati. Quando videro un gruppo di soldati salire sul monte si gettarono in mare, ignari del fatto che la schiavitù fosse stata abolita appena prima della loro fuga.

 

Dove dormire a Mauritius

Le scelte a Mauritius spaziano da piccoli B&B a lussuosi resort, solitamente meta dei viaggi di nozze. Noi abbiamo scelto strutture nella media e comode per gli spostamenti: abbiamo deciso di dividere la settimana a Mauritius trascorrendo  4 notti a est in zona Belle mare – Trou d’eau douce, e 3 notti a ovest vicino a Flic en Flac. 

 

Dove dormire a Est di Mauritius: Tropical Attitude Hotel

Tropical attitude è un albergo adults only a Trou d’eau douce, di fronte all’isola dei cervi. Le stanze sono tutte vista mare e si gode di una bellissima tranquillità, è stupendo poter dormire con le finestre aperte sentendo il rumore del mare. La camera è comoda e spaziosa, il personale è molto disponibile e la struttura ha un’impronta green e sostenibile: è plastic free, vengono fornite delle borracce personali che si possono riempire alle fontanelle e si viene incentivati a riflettere su sprechi e utilizzo dell’acqua. Io mi sono innamorata di una cagnolona che gira per l’hotel e può essere adottata.

La colazione è migliorabile, non ci sono praticamente dolci e non ci sono opzioni per eventuali intolleranze (se non su richiesta).
Il parcheggio interno è molto piccolo. 

 

Dove dormire a Ovest di Mauritius: Les 2 canons boutique hotel

Les 2 canons è un boutique hotel che si trova proprio a Flic en Flac, all’inizio della spiaggia. Ha anche un accesso privato alla spiaggetta sottostante, e una bellissima piscina a sfioro

La colazione è ottima, e le stanze sono molto grandi anche se purtroppo noi avevamo l’unica senza vista mare. Il personale è molto gentile e disponibile. 

 

Dove mangiare a Mauritius

Mangiare a Mauritius fuori stagione e in alcune zone meno turistiche si è rivelato abbastanza complicato. In luglio è quasi tutto chiuso e, a meno che siate in villaggi all inclusive, dovrete uscire alla ricerca dei pochi ristoranti aperti. La zona a Est di Mauritius è quella che ci ha dato maggiori problemi: da Trou d’eau douce abbiamo sempre dovuto guidare almeno 15-20 minuti per trovare qualcosa.

Se soggiornate nella parte Est vi consiglio questi ristoranti, che hanno anche opzioni vegetariane: 

Karay Mario 

Ristorante mauriziano davvero ottimo, molto defilato e immerso in un bel giardino. L’impronta del proprietario è molto chiara, e lui ci tiene a salutare personalmente gli ospiti. Solitamente c’è una degustazione, e avvisando prima c’è anche un menu totalmente vegetariano davvero squisito e ad un prezzo molto basso. Vi consiglio di prenotare prima, rispondono anche su WhatsApp. La posizione è perfetta se siete in spiaggia a Blue Bay, tornate da Ile aux Aigrettes o siete in zona aeroporto.

 

Emperors 

Ristorante cinese in una via defilata che offre alcune specialità mauriziane e diverse opzioni etniche. Il prezzo è tra i più bassi dell’isola, ma atmosfera e qualità lasciano un po’ a desiderare. Si trova a Belle Mare.

 

Symon’s Restaurant

Proprio accanto a Emperors si trova questo ristorante che propone specialità principalmente indiane. I prezzi dei cocktail e dei piatti sono davvero eccessivi rispetto alle porzioni, ma il servizio è buono.

 

L’Alchimiste Restaurant

Ristorante all’interno della Rhumerie Chamarel, consigliato per pranzo. Ci sono due scelte vegetariane, e cocktail ottimi a sioli 200 rupie. Dovete assolutamente provare i dolci a base di rhum, divini! La location poi è davvero molto bella.

 

Chinese Gourmet

Da fuori sembra un ristorante cinese di dubbio gusto e qualità, ma la ragazza che lo gestisce trasmette energia e positività da tutti i pori e il cibo è davvero ottimo.
Hanno un menù vegetariano con tanto di tofu! Credetemi, a Mauritius è una rarità.
Il prezzo è un po’ più caro rispetto allo standard, ma mangiando tanto si spende sui 20€ a testa. Chinese Gourmet si trova a Quatre Cocos.

 

Nella parte Ovest di Mauritius ci sono decisamente più opzioni, ma a mio avviso più trappole per turisti. Vi consiglio questi ristoranti che sono davvero ottimi: 

Zub Express

Zub è un ristorante arabo indiano, leggermente decentrato dal fulcro di Flic & Flac. Si sviluppa su più piani e ha un menù molto vasto, perfetto anche per i vegetariani. I prezzi sono davvero super onesti, e il servizio è veloce. Non si può prenotare, ma se riuscite fatevi dare un tavolo in terrazza.

 

PizzArt

Dopo due settimane di cucina creola ci serviva assolutamente una pizza! E abbiamo trovato questa piccola pizzeria gestita da ragazzi mauriziani-italiani super gentili, che fanno una pizza davvero ottima! Gli ingredienti sono tutti italiani e i prezzi sono davvero onesti. Se volete mangiare la vera pizza italiana a Mauritius dovete andare da PizzArt!

 

Come spostarsi a Mauritius

L’unico modo per essere davvero indipendenti nei vari spostamenti è noleggiare l’auto, e se volete visitare varie parti dell’isola. A Mauritius si guida a destra come gli inglesi, per cui partite con calma e  prendete dimestichezza con la guida al contrario. Il mio consiglio è di noleggiare un auto con cambio automatico, in modo da non dover cambiare con la sinistra e avere meno pensieri alla guida.

Attenzione poi ai cani randagi: le strade di Mauritius sono piene, le persone parcheggiano a bordo strada e attraversano senza guardarsi troppo intorno. Insomma, guidate con prudenza.
Non serve la patente internazionale. 

 

Quando andare a Mauritius

Mauritius gode di un clima relativamente mite tutto l’anno, con temperature moderate

A Mauritius si possono distinguere due stagioni principali ma, trovandosi nell’emisfero australe, la stagione estiva e quella invernale sono invertite rispetto all’Europa.

La stagione invernale secca e fresca va da maggio ad ottobre con temperature che oscillano tra 19°C e 26°C, mentre la stagione estiva calda ed umida va da novembre ad aprile con temperature tra i 23°C e i 31°C.

Scegliete il periodo migliore anche in base alle zone che volete visitare: nelle località del sud di Mauritius può piovere in ogni stagione, mentre la parte Nord è solitamente meno piovosa.

Il periodo migliore per andare a Mauritius è quello che va da settembre a novembre, o tra aprile e giugno. Noi abbiamo visitato Mauritius a luglio e nonostante l’anti ciclone siamo riusciti a goderci tempo mite e temperature gradevoli.

Spero che questo articolo dettagliato su cosa vedere a Mauritius vi sia piaciuto! Scrivetemi per maggiori informazioni o lasciatemi un commento se vi è stato utile 🙂

2 Commenti

  1. Ottimo articolo, si percepisce che chi l’ha scritto non è una turista ma una viaggiatrice. L’ho trovato pieno di spunti, grazie mille (:

I commenti sono chiusi.