Réunion è un’isola poco conosciuta, ma è la meta perfetta per chi ama la natura. Ile de la Réunion si trova di fronte al Madagascar: anche se geograficamente fa parte dell’Africa appartiene alla Francia, e quindi si può visitare senza passaporto. 

Da britannica.com

La Réunion è poco pubblicizzata, probabilmente perché si tratta di una destinazione esotica destinata quasi totalmente ad un turismo francese. Ma le potenzialità di questa isola sono incredibili: trekking, montagne, vulcani, scogliere a picco sul mare, cascate e spiagge vi faranno innamorare. Senza dimenticare la possibilità di praticare sport come parapendio e canyoning, oppure partecipare ad escursioni di whale watching per seguire le rotte di balene e cetacei.
Réunion è un’isola da scoprire tra strade tortuose circondate da una meravigliosa vegetazione.

La Réunion è un’isola vulcanica e qui si trovano i celebri cirque di Mafate, Salazie e Cilaos, ciascuno con un rilievo particolare. I circhi sono tipici anfiteatri naturali di Reunion, conche montuose nate dall’erosione e dal crollo del Piton des Neiges, vulcano ora inattivo e la cima più elevata dell’isola francese della Riunione. Tra le attrazioni più famose spicca il Piton de la Fournaise, uno dei vulcani più attivi al mondo, con il suo paesaggio lunare e i panorami che spaziano tra il nero lavico e il blu dell’Oceano.

 

Itinerario di 1 settimana a Reunion

Se avete a disposizione una settimana a Ile de la Réunion dovrete sicuramente fare delle scelte e selezionare le zone e i circhi di vostro interesse. Il tour classico è in senso orario e tocca le principali tappe imperdibili, e per dormire vi consiglio queste tappe:

Hell Bourg (1 Notte)
Plaine Des Cafres / Bourg Murat (2 Notti)
Cilaos (2 Notti)
Hermitage (1 Notte)

Mappa del tour a Réunion

Noi siamo arrivati la mattina presto con un volo notturno, e abbiamo cercato di sfruttare da subito la prima giornata, ma sarete comunque molto stanchi dopo una giornata di volo. Questo vi consentirà comunque di fare un primo tratto fino a Hell Bourg, per poi spostarvi cercando di guidare qualche ora in più verso Sud.
Vi riporto qui le tappe principali per fare tutto il giro di Réunion in una settimana

 

Hell Bourg 

Arriviamo a Réunion alle 7.30 del mattino, dopo una nottata in aereo di 11 ore. Ritiriamo l’auto a noleggio e imbocchiamo la N2 per iniziare ad esplorare l’isola verso Hell Bourg e la Salazie.
Lungo la strada principale ci sono tantissime indicazioni di luoghi da vedere, ci si potrebbe fermare in tutti ma rispetto a quello che avevamo segnato ci colpisce l’indicazione per Cascade ne Niagara. Facciamo una piccola deviazione e ci troviamo in un mondo verde, fatto di rocce scure ricoperte da una vegetazione rigogliosa. La cascata è bellissima, si potrebbe anche fare il bagno, e ci sono tantissimi uccelli di ogni tipo.

Torniamo sulla strada per dirigerci verso Hell Bourg facendo alcune tappe. 

La prima è la Cascade Blanche, una cascata altissima e immersa in una foresta rigogliosa. Il sentiero però è impervio e noi siamo distrutti da 36 ore di viaggio no stop, quindi arriviamo ad un punto panoramico per ammirarla meglio sul sentiero e rientriamo.

Lungo la strada si può ammirare la bellissima cascata del Velo della Sposa (Voile de la Mariée), incastonata tra le montagne.

Per pranzo e puntiamo a fare un pic nic ammirando Mare à poule d’eau, un bellissimo laghetto circondato da alberi e montagne. Quando arriviamo però l’acqua è ricoperta da piante acquatiche e sembra quasi un prato! 

Ci fermiamo ad ammirare alcuni punti panoramici intorno ad Hell Bourg, tra cui Ile De vilot e Be Mohon, un piccolo villaggio sulla montagna da cui si gode una vista su tutto il circo di Mafate.

Hell Bourg è un paesino di case colorate circondato da montagne e natura, perfetto come base per chi si vuole avventurare a visitare tutto il circo e i suoi trekking impegnativi.
Si può passeggiare per Hell Bourg e ammirare le tipiche case creole colorate, ma anche
visitare alcune perle uniche nel loro genere.

La prima che vi consiglio sono le rovine delle antiche terme, ripristinate a metà 900 ed ora incastonate nella natura. Si raggiungono con una scala e una camminata di 15-20 minuti.

La seconda è Maison Folio, una casa creola privata che è stata riportata agli antichi splendori. Il giardino si può visitare gratuitamente, mentre per entrare il biglietto costa 10€ e comprende la guida.

Per esigenze di tempo abbiamo trascorso solo una notte ad Hell Bourg, ma è una tappa che potrebbe essere esplorata per giorni. Nel circo della Salazia i più coraggiosi possono fare il trekking che porta al Trou de Fer, la cascata più alta di Francia: 725 metri di altezza, nel cuore delle montagne salaziane. Il sentiero più semplice si fa partendo dalla strada che arriva da Cilaos, ma al momento è chiusa (2023). 

 

Dove dormire a Hell Bourg

Abbiamo optato per Relais des cimes a Hell Bourg. Si tratta di un hotel storico e in tipico stile creolo, le stanze hanno pochi fronzoli ma una bellissima vista. La colazione è super, mentre la reception un po’ meno: ho scritto diverse volte prima di arrivare per chiedere informazioni sulle cose da vedere, ma non mi ha mai risposto nessuno.

Attenzione perché Booking applica una tariffa molto più alta rispetto a quella che troverete sul sito ufficiale dell’hotel, dove vi consiglio di prenotare.
L’hotel offre anche la possibilità di cenare al ristorante interno, rinomato in paese.

 

Dove mangiare a Hell Bourg

Consiglio Villa Marthe, in fondo alla via principale del Paese. Ha un bel giardino, frequentato anche nel pomeriggio, ottimo servizio e piatti davvero sfiziosi e ben presentati. Ci sono opzioni vegetariane e basta chiedere per avere qualche personalizzazione. Per la cena considerate circa 25€ a persona.

 

Sud sauvage 

Ripartiamo da Hell Bourg e dalle sue bellissime montagne verdi verso il selvaggio Sud. Oggi abbiamo previsto un lungo tragitto in auto, per avvicinarci al vulcano ed essere già pronti per l’escursione la mattina successiva. Lungo la strada ci sono tantissimi punti da vedere. 

La prima tappa è la Route des Laves verso Grand Brulee, una distesa di lava dove si può ammirare anche l’ultima colata del 2007. Il paesaggio qui è magnifico, il verde si fa strada anche sul terreno lavico a picco sul mare.

Il Piton de la Fournaise ha deciso di risvegliarsi proprio ora, ed essendo sul versante orientale vediamo proprio le fumarole e i lapilli di lava. Ovviamente il vulcano è sotto controllo, a fronte di movimenti sismici ed eruzioni tutta la zona circostante viene chiusa per precauzione. Se siete in zona, riceverete i messaggi sul cellulare con il servizio IT-ALERT.

Procedendo verso Sud in auto abbiamo visto un cartello per un sentiero verso la colata dell’eruzione del marzo 1986. Su Maps lo trovate come Cratère de 1986. Ovviamente non era segnata da nessuna parte, e non abbiamo trovato nessuno sul sentiero. Il trekking è abbastanza facile, calcolate 1 ora per andata e ritorno, ma vale davvero la pena: ci siamo trovati circondati da piante di vaniglia e da una vegetazione incredibile rigogliosa, fino alla colata di lava ora ricoperta di verde.

Cercate questo cartello vicino alla strada, attenzione perché spesso qui sostano dei camion e potrebbe essere non visibile.

Facciamo poi una sosta nei dintorni di Le Baril a Puit des anglais: si tratta di un luogo turistico in alta stagione, perché è possibile fare il bagno nella piscina di acqua che si forma a ridosso del mare. Oggi invece il tempo è minaccioso e le onde sono davvero molto alte, ma la scogliera è le numerose piante di vacoa sono comunque molto suggestive.

Ci fermiamo rapidamente alla marina di Saint-Philippe per vedere le barchette colorate, ma il mare è davvero molto impetuoso. 

A Cap Méchant le onde si infrangono prepotenti sulle scogliere nere, ed è uno dei panorami più suggestivi del Sud sauvage. Vasti campi di lava, scogliere nere a picco sul mare e distese di alberi di vacoa, pianta simbolo di Reunion, rendono questo posto davvero imperdibile. Se vi fermate a Cap Méchant predentevi un po’ di tempo in più per fare il sentiero lungo la scogliera, davvero stupendo. 

Sull’isola vedrete spesso questa pianta chiamata Pandanus utilis, detto appunto “vacoa” alla Réunion. Ha un tronco robusto e radici esposte, ed è molto frequente sulle rocce vulcaniche della costa. Per me sono alberi stupendi, non perdete l’occasione di osservarli da vicino e fotografarli.


Infine una tappa imperdibile nel sud di Réunion sono le cascate del Grand Galet o Cascade de la Grande Ravine. Dalla costa si sale verso l’interno seguendo una strada stretta e tortuosa a ridosso della Riviere Langevin. Bisogna guidare con prudenza perché ci sono diversi sensi alternati e strettoie, fino ad un parcheggio. Da qui in 5 minuti si arriva ad un punto panoramico per ammirare queste strepitose cascate, tra le più famose di Reunion.

Volevamo fermarci alla Baia di Manapany e fare un giro a Saint-Pierre, ma stanchi dalla guida e sconvolti dal traffico incredibile che c’è nei dintorni della città tagliamo direttamente per La Plaine des Cafres. Qui soggiorniamo a Bourg Murat, la città del vulcano, a ridosso del Piton de la Fournaise.

 

Plaine Des Cafres 

Escursione al Piton de la Fournaise

Il Piton de la Fournaise è uno dei vulcani più attivi del pianeta: tra il 2015 e il 2020 si sono registrate una media di 4 eruzioni all’anno. Il vulcano fa parte del Parco Nazionale della Riunione, è anche elencato come Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco sotto i Pitons, i circhi e i bastioni.

La strada forestale del vulcano è l’unica strada per arrivare al Piton de la Fournaise, è lunga 23 km e parte da Bourg-Murat fino al parcheggio Pas de Bellecombe.
La strada per Piton de la fournaise da Bourg Murat è bellissima e permette di vedere alcuni scorci sulle vette circostanti come Piton Argamasse e Nez de boeuf. È stretta e tortuosa, ma molto trafficata: qui sono registrati oltre 350.000 passaggi all’anno.
Lungo la strada, il paesaggio cambia molto rapidamente. Lasciamo gradualmente i prati delle mucche per un paesaggio lunare. Splendida!

Vi consiglio di fare le tappe “secondarie” al ritorno e andare dritti verso il Vulcano la mattina presto. Seguendo la strada, dopo circa 30 minuti si sovrasta la Plaine des Sables, un’immensa distesa nera attraversata da uno sterrato che porta verso il cratere principale.

Si lascia l’auto nel parcheggio di Pas de Bellecombe, punto di partenza per le escursioni ai crateri del Piton de la Fournaise.
Da Pas de Bellecombe si domina il recinto di Fouqué, con la sua caratteristica forma di ferro di cavallo, largo 9 km e lungo 13 km. Da qui si scorge anche la vetta Formica-léo  il cui nome significa “formica-leone” perché la sua forma ricorda la trappola costruita dalla larva del formicaio che lancia la sabbia in alto per far cadere la sua preda.

Proprio dal parcheggio partono diversi sentieri escursionistici che consentono di avvicinarsi ai crateri: l’obiettivo è proprio scalare Piton de la Fournaise per raggiungere la vetta, la sommità del cratere Dolomieu, che culmina a 2.632 metri sul livello del mare.
Per l’ escursione al cratere principale, e quindi fino in cima, servono circa 6 ore di andata e ritorno.
Purtroppo la recente eruzione sul versante orientale ha reso impraticabile tutto il recinto del vulcano per mantenere la sicurezza, e di conseguenza abbiamo dovuto scegliere un altro sentiero. Essendo chiusa, abbiamo scelto di costeggiare il recinto fino alla parte nord seguendo il sentiero Saint Rose.

Il sentiero si rivela impervio e in alcuni punti più complesso del previsto, ci ritroviamo in mezzo a vento, nuvole e pioggia su un terreno fangoso e pieno di scale. Alla fine ci abbiamo messo circa 4 ore tra andata e ritorno, ma non sottovalutate la difficoltà di questo trekking. L’ideale è portare con voi dei bastoni per aiutarvi con i passaggi più difficili.

Fa davvero freddo, qui siamo a 2.354 metri, per cui portate con voi abbigliamento tecnico e termico, compresi guanti e cuffia o cappello.
Inoltre, lungo i sentieri non ci sono punti di ristoro quindi assicuratevi di avere abbastanza acqua e snack per il percorso. 

 

Cratere Commerson 

Sulla via del ritorno ci siamo fermati al belvedere del cratere Commerson, che prende il nome da un famoso scienziato del XVIII secolo. Questo cratere è impressionante con i suoi 200 metri di diametro e 235 metri di profondità.

Il cratere Commerson è un cratere vulcanico aggrappato alla cima di una scogliera che domina la Rivière des Remparts. Una terrazza panoramica è stata installata sul bordo del cratere per ammirare in sicurezza questa cavità così profonda, la più impressionante dell’isola.

Potete fare una sosta anche al belvedere Nez de boeuf (2.065 m) per ammirare una vista panoramica sul fiume, sui bastioni e sulle scogliere alte tra gli 800 ei 1.000 m, prima di rientrare a Bourg Murat.

 

La Città Del Vulcano (Bourg Murat) 

Se volete approfondire meglio le dinamiche e la storia del Piton de la Fournaise, potete visitare il museo dedicato: offre una visita interattiva che permette di capire come si è formata l’isola, di vedere diverse pietre vulcaniche, di conoscere i racconti e le leggende locali.
Orari di apertura:  lunedì: dalle 13:00 alle 17:00 – dal martedì alla domenica: dalle 9:30 alle 17:00. Prezzi: Intero: 9 €.

La cittadina di Plaine des Cafres non ha molto da segnalare, ma qui più che in altri posti troverete maestosi arbusti o addirittura veri e propri alberi di stelle di Natale. A Reunion d’inverno fa caldo e le giornate sono corte: queste condizioni sono ottimali per le stelle di Natale.

 

Dove dormire a La Plaine des Cafres e Bourg Murat

Abbiamo optato per Côté Volcan a Plaine des cafres, struttura nuova e in un’ottima posizione per visitare il Piton de la Fournaise. Le camere sono piccole ma molto ben studiate, il letto è in assoluto il più comodo che abbiamo trovato in tutto il viaggio. Ci saremmo aspettati un po’ più di informazioni all’arrivo: era in corso un’eruzione e speravamo ci avrebbero avvisati con qualche dettaglio sulle cose da fare, magari dandoci delle cartine (vista la difficoltà a reperire informazioni). Inoltre in luglio tutti (e dico tutti) i ristoranti di Plaine des Cafres erano chiusi, abbiamo girato per ore alla ricerca di un posto per cenare e visto che avevamo letto di questa possibilità sarebbe stato carino proporci di cenare nella struttura, ovviamente a pagamento.
Se volete prenotare vi consiglio non utilizzare Booking, dove la struttura risulta sempre piena, ma il sito francese Gîtes de France: solitamente si paga online la metà del costo della camera, ma almeno avrete l’opportunità di scegliere questa struttura. 

 

Dove mangiare La Plaine des Cafres

In bassa stagione abbiamo trovato solo 2 opzioni per mangiare a Plaine des Cafres, anche i ristoranti segnalati come aperti sono in realtà chiusi. 

Vi consiglio Cilaosino che fa ottimi hamburger, anche vegetariani, da consumare sul posto (se avete poche pretese e portate con voi un piumino, visto che non ci sono le porte) o da asporto.

 

L’altra opzione è Le cône Volcanique, un piccolo ristorantino poco visibile dalla strada ma perfetto per mangiare qualcosa. I proprietari sono stati di una gentilezza incredibile, ci hanno messo insieme una cena vegetariana nonostante le difficoltà a farsi capire in francese e la poca scelta di ingredienti. Andate a trovarli perché sono davvero super!

 

Forest Bélouve e Forêt de Bébour

Prima di partire verso Cilaos avremmo dovuto fare l’escursione alla cascata di Trou de fer, la più grande cascata della Francia: 4 salti eccezionali per oltre 725 metri di altezza. I sentieri che portano qui sono lunghi e complessi, e quello dalla Forest Bélouve sarebbe il più facile e veloce.

Dal sito ile-de-la-reunion.net

Purtroppo, dopo varie ricerche, abbiamo capito che questo sentiero era chiuso per lavori di sistemazione delle passerelle e abbiamo optato per un’altra tappa più vicina. Non siamo rimasti delusi! Dalla Forêt de Bébour partono alcuni sentieri, tra cui il Sentier du Bras Cabot.

Il sentiero è meraviglioso, in un’ora si percorre un anello completamente avvolti dalla natura: palme, cryptomeria e calle bianche rigogliose e spontanee vi accompagnano in questa passeggiata, a tratti parecchio fangosa.

 

Cilaos

Ci aspetta la famigerata strada delle 400 curve in direzione Cilaos.
Si tratta della strada con più curve al mondo e io sono davvero nervosa e agitata. Alcune curve sono molto strette, non ci sono specchi e la strada corre a ridosso della vallata, anche se in sicurezza. Per fortuna le persone guidano con sufficiente criterio: per chi fa il camionista penso sia un incubo.

Arriviamo a Cilaos dopo pranzo, c’è un bel sole e la cittadina ci piace molto. Ci sono casette colorate, la Chiesa Notre Dame des Neiges e qualche negozio.

Approfittiamo per fare un giro a piedi anche intorno al lago Mare a Joncs, con i suoi localini e il suo ristorante centrale, e esploriamo un po’ il centro dove si trovano anche supermercati e boulangerie. 

Ci fermiamo anche all’ufficio del turismo per recuperare qualche cartina sui sentieri, visto che online e sulle guide si fatica a trovare informazioni. 
Qui potete scaricare la mappa dei sentieri di Cilaos e le indicazioni sui sentieri: facili, medi e difficili. 

Visto che fa caldo e c’è il sole prendiamo un sentiero che parte vicino alla chiesa e porta fino alle antiche terme, anche se si tratta di una cascatella. Questo mini trekking al sole scende lentamente e permette di stare nel verde. 

 

Trekking a Cilaos

Dedichiamo la giornata ad esplorare Cilaos facendo praticamente tutti i sentieri contrassegnati come facili, ovvero i sentieri con meno di 300 metri di dislivello. 

La vera attrazione di Cilaos è il Piton des Neiges, antico vulcano  oggi dormiente che domina la vallata con i suoi 3.070 metri di altitudine. La salita però è tra i sentieri più difficili della Reunion: comporta 10 ore di cammino e oltre 1.500mt di dislivello.

La mattina presto fa freddo, ci sono 6 gradi, ma la vallata sembra magica. Partiamo da uno dei punti più famosi di Cilaos, la Roche Merveilleuse: si tratta di un belvedere da cui ammirare le montagne e Piton des neiges. Si raggiunge in auto e parcheggiando qui si possono fare diversi sentieri. La roccia meravigliosa è rinomata anche per essere una meta di pellegrinaggio per le donne che cercano una gravidanza: c’è un piccolo altare dedicato alla Madonna e chi vuole la grazia deve strusciare la pancia sulla roccia.

Dal parcheggio, poco più avanti parte il sentiero botanico. Il Sentier botanique è un bellissimo percorso nella natura rigogliosa, si trovano pannelli che spiegano piante e fiori e anche un immenso albero di Affouche o ficus strangolatore, albero endemico di Reunion. Il sentiero botanico è ad anello, e ci vuole circa 1 ora per percorrerlo.

Tornati al punto di partenza proseguiamo di qualche metro più avanti per prendere il sentiero verso Plateau des Chesnes.

La vegetazione cambia completamente, e si cammina circondati da immense foglie verdi. Camminiamo seguendo i gradini che portano più in alto, e superato il tempo previsto di 25 minuti troviamo un cartello che indica Bassin bleu a 5 minuti. Proseguiamo e si arriva al fiume, dove si crea proprio una piscina azzurra: arrivate verso mezzogiorno in modo da vederla tutta illuminata e con i colori più belli.

Per fare questi sentieri tra andata e ritorno ci sono volute circa 5 ore, dalle 8 alle 13, con qualche pausa. 

Scendendo verso Bras Sec troviamo altre indicazioni sui sentieri. Percorriamo il Sentier des Sources, una meravigliosa passeggiata in piano tra abeti giapponesi.

Ci mettiamo meno del previsto e decidiamo di scendere in direzione Bras Sec per fare anche il sentiero Bonnet de Prêtre, che con un po’ di dislivello iniziale porta sotto la montagna a forma di cappello del prete e le gira intorno. Purtroppo alcuni sentieri sono chiusi e dobbiamo interrompere prima il trekking.

A 20.000 passi finiamo i nostri sentieri con una pausa merenda.
Per chi volesse un po’ di relax, consiglio le antiche terme di Cilaos. Si tratta delle uniche sorgenti naturali dell’Oceano Indiano, scoperte nel 1815. La fama delle terme si ampliò e in pochi anni diventarono meta di molti curisti in arrivo anche da Mauritius e Madagascar. Dopo la chiusura delle terme di Hell Bourg , Cilaos è dal 1945 l’unico stabilimento termale della Reunion, distrutto dal ciclone del 1948 e poi ricostruito negli anni ‘90. Le virtù curative di questi bagni termali hanno reso Cilaos una meta ancora più attraente per i turisti di tutto il mondo. 

 

Dove dormire a Cilaos

Per comodità abbiamo scelto di dormire nel paese di Cilaos presso la Villa Kazuera Cilaos. Hotel nuovo e ben tenuto, con una posizione ottima per visitare Cilaos e i sentieri della zona. Noi abbiamo scelto la queen room con hammam, anche se non l’abbiamo praticamente usato. Villa Kazuera ha una jacuzzi che si può usare a pagamento. Non offre nessun tipo di pasto, ma c’è una cucina comune attrezzata e che si può utilizzare. Siamo stati 2 notti, ma la stanza non è stata fatta.

 

Dove mangiare a Cilaos

Per un pranzo senza troppe pretese e qualche opzione vegetariana vi consiglio La Marmite Du Cap. Si trova lungo la strada principale di Cilaos e ha servizio e prezzi nello standard. 

Dato che a Reunion si mangia presto e spesso non ci sono opzioni sui sentieri, potreste fare una merenda rinforzata a L’istant plaisir nel centro di Cilaos. È una creperia che fa anche insalata e piatti, si possono chiedere delle modifiche anche per vegetariani. Nel pomeriggio ci si può godere il tramonto e l’aria fresca di questa zona.


A cena la scelta dei ristoranti a Cilaos in bassa stagione è davvero limitata. Uno dei pochi ristoranti aperti è Le terroir, un locale senza troppe pretese e con un servizio davvero ruspante. Il menu è su fogli logori, e tante scelte non ci sono, definirei la qualità sufficiente. Se siete vegetariani potete optare per noodles e pak choi con riso. 

 

Saint Gilles Les Bains e Plage de l’ermitage

Lasciamo Cilaos rifacendo di nuovo la famigerata strada Delle 400 curve e partiamo presto per incrociare meno macchine possibili. La strada è piena di cantieri e lavori stradali, quindi ci vuole circa 1 ora per scendere.
La nostra meta è la spiaggia Plage de l’ermitage vicino a Saint Gilles Les Bains, ultima tappa del nostro viaggio a Réunion. 

Lungo la strada di fermiamo a Etang Salé per vedere il famoso Gouffre e lo spettacolo delle onde impetuose lungo le scogliere nere. Si può lasciare l’auto e camminare lungo la costa nera e battuta dal vento, questo posto è davvero bellissimo.

Saltiamo la tappa che volevamo fare al mercato di Saint-Paul, perché c’è troppo traffico, e puntiamo direttamente a Saint Gilles Les Bains.
Sembra strano arrivare in un posto più turistico dopo giorni di montagna e tranquillità. 

L’hotel è sul mare e passiamo qualche ora in spiaggia per rilassarci. A Réunion è praticamente impossibile fare il bagno, visto che le spiagge balneabili sono davvero poche. La spiaggia de l’hermitage di fronte all’hotel le Recif è ampia e ci sono tanti alberi dove potersi riposare all’ombra. Il mare è particolarmente mosso a causa del vento, ma si può fare il bagno e un po’ di snorkeling anche se l’acqua non supera mai il metro di altezza.

Intorno alle 17 vediamo degli spruzzi all’orizzonte e siamo increduli nel vedere che sono balene: dalla spiaggia le vediamo saltare!!! Sono davvero vicine e lo spettacolo va avanti per un’ora.. Vediamo decine di balene e che saltano proprio a poca distanza dalla barriera. Solo per questo vale davvero la pena una tappa qui! 

Ovviamente le foto delle balene non rendono, ma credetemi il tramonto a Plage de l’ermitage è stato davvero magico.

È ora di preparare le valige, e di volare verso una nuova meta… Mauritius! 


Dove dormire a Plage de l’ermitage,
Saint Gilles Les Bains

Per l’ultima notte a Reunion abbiamo scelto Hotel Le Recif, complesso con una posizione perfetta sulla spiaggia. I prezzi sono più alti del resto di Réunion ma vale la pena una tappa qui per godersi un po’ di relax. La struttura è bella, ma risente un po’ dei suoi anni. Ci sono segni di usura nelle stanze e la vasca con il doccino che non è proprio comoda. Vengono forniti teli mare e il verde è molto curato. La colazione potrebbe essere più varia e di maggiore qualità.

 

Dove mangiare a Saint Gilles le Bain

Per un pranzo in riva al mare consiglio Les Balancoires Sunset club. Ci sono tavolini sulla spiaggia, il servizio è veloce e ci sono anche opzioni healthy e vegetariane.

La sera ceniamo al ristorante tailandese Nok Noy a Saint Gilles le Bain, paesino noto per la sua movida notturna. La passeggiata sul mare è molto bella e ci sono diversi locali dove bere qualcosa con il sottofondo delle onde (e un sacco di gattini).

 

 

Consigli per organizzare un viaggio fai da te a Reunion

Ideare l’itinerario
Considerate che le strade sono ben tenute ma piene di curve, quindi gli spostamenti comportano tempo anche se si tratta di pochi chilometri. Anche se dalla cartina alcuni sentieri possono sembrare vicini, vedrete che dalla mappa in realtà bisogna girare intorno alle montagne. Un esempio è la cascata Trou de Fer, che ha diversi sentieri possibili ma vanno studiati per capire la difficoltà e il punto di partenza. 

Trekking
Ogni circo e area dell’isola ha tantissimi trekking con difficoltà diverse, e purtroppo la Lonely Planet non aiuta per niente. Vi consiglio quindi di iniziare a studiare il sito ufficiale di Reunion per farvi un’idea di tutti i trekking descritti in francese e capire quali scegliere, oltre a verificare dalle ultime recensioni se sono aperti. Questo è un tasto dolente soprattutto in bassa stagione (giugno-luglio-agosto).

Benzina
La benzina costa uguale ovunque, in tutta l’isola. Quindi se dovete fare rifornimento anche prima di riconsegnare l’auto non affannatevi a trovare benzinai a buon prezzo lontani dall’aeroporto, non avrete problemi. 

Bagni creoli
A Reunion e Mauritius troverete spesso i bagni con il water separato dal lavandino e dalla doccia, è il tipico bagno creolo. Se non viaggiate in coppia o volete maggiore privacy verificate la configurazione dei bagni prima di prenotare. 

Francese
Io purtroppo non conosco bene il francese e ho avuto parecchia difficoltà. Ho imparato qualche frase prima di partire per sopravvivere, perché a Reunion devi sapere francese: in pochi parlano inglese, e nei ristoranti il menu non è mai tradotto. 

Viaggiare in bassa stagione
Se visitate Ile de la Réunion quando lì è inverno, ovvero in giugno – luglio – agosto, preparatevi ad avere notevoli difficoltà soprattutto con i ristoranti. In alcune zone è letteralmente tutto chiuso. Cercate di farvi dare informazioni (anche prima) dagli hotel, oppure organizzatevi comprando qualcosa al supermercato. 

Spiagge
A Réunion è praticamente impossibile fare il bagno, visto che le spiagge balneabili sono davvero poche. A causa degli attacchi degli squali è infatti proibito fare il bagno e praticare surf, se non nelle spiagge consentite. Solitamente sono le spiagge con la barriera, dove gli squali quindi non si possono avvicinare, o con le lagune. Parliamo di 12-15 attacchi all’anno, ma comunque la situazione al momento è questa. 

Roaming
Réunion è a tutti gli effetti territorio francese, quindi oltre a poter viaggiare senza passaporto potrete usare il roaming telefonico come se foste in Europa. Questo via aiuterà con le mappe e per poter telefonare a hotel e ristoranti senza costi aggiuntivi.

 

Come arrivare a Réunion

Dall’Italia la combinazione di voli più comoda è Milano (o Roma) – Parigi e poi Parigi- Réunion. Il volo diretto dalla Francia ha una durata di 11 ore circa. Da Parigi i voli diretti sono operati da Air France e viaggiando di notte si arriva la mattina presto all’aeroporto Roland Garros situato a Nord dell’isola

 

Come spostarsi a Réunion

Il modo più comodo per visitare Ile de la Reunion è ovviamente l’auto. Io l’ho noleggiata su Discovery Cars, con ritiro e consegna in aeroporto.
La rete di pullman sull’isola è davvero ottima, e porta praticamente in tutte le aree principali (compresa Cilaos e la strada delle 400 curve!). La Car Jaune network offre un servizio continuo e diffuso in tutta l’isola, portando anche all’inizio dei sentieri. Potete verificare tratte e chiusure sul sito ufficiale.

 

Cosa portare per un viaggio a Ile de la Réunion 

Indipendentemente dalla stagione e dal mese in cui andrete a Réunion dovete considerare che molte delle tappe principali si trovano sopra i 1.000 metri di quota. C’è molto sbalzo termico dalla notte al giorno: a Cilaos per esempio le temperature si abbassano molto la sera, e oscillano tra i 4°C di notte ai 20°C di giorno. In generale non si va mai oltre i 24 gradi circa. In base all’itinerario e ai trekking che volete fare vi consiglio di portare abbigliamento termico e tecnico per le aree montagnose: pile, giacca antivento, poncho in caso di pioggia, pantaloni lunghi tecnici e facili da far asciugare, scarpe da trekking resistenti e waterproof, bastoni per camminare (li potete infilare in fondo alla valigia), piumino 100 grammi per la sera. Se visitate anche le spiagge e la costa, oltre ai costumi da bagno e le protezioni solari, vi consiglio di portare una giacca di jeans o una felpa per la sera perchè le temperature sono più basse e c’è sempre un po’ di vento.

 

Quando andare a Réunion 

Il clima di Réunion è tropicale, con due stagioni. Il periodo migliore per visitare la Réunion va da Maggio a Novembre, e corrisponde alla stagione secca. Durante questo periodo c’è più vento, ma le temperature sono quelle della nostra primavera, con poche piogge. I mesi giugno e luglio corrispondono alle chiusure per le feste sull’isola e alle vacanze scolastiche, quindi troverete meno ressa ma anche meno strutture aperte.
Il periodo da evitare va da Dicembre ad Aprile, la stagione calda e umida con maggiore probabilità di precipitazioni.

 

Cosa mangiare a Réunion

La cucina creola unisce ricette e usanze indigene con quelle europee, africane e asiatiche. I piatti tipici creoli sono un mix di culture e materie prime, ovviamente con una forte influenza francese. Carne e pesce solo alla base di buona parte dei piatti, paradossalmente le verdure sono più costose perchè su Reunion non ci sono grandi disponibilità e tutto viene importato. Il riso accompagna quasi tutte le pietanze, spesso ricche di spezie. 

Essendo vegetariana non ho avuto tantissime scelte, anche perché nei paesi più piccoli non ci sono praticamente ristoranti etnici che di solito “salvano” all’estero.
Tra le specialità c’è il Bol renversè, piatto tipico della cucina creola che troverete praticamente ovunque, che consiste in riso con verdure e uova con la tipica forma a ciotola capovolta. 

Una curiosità particolare è il Chou chou o chayote. Fa parte delle cucurbitacee, ed è conosciuto come zucca spinosa. La troverete ovunque sull’isola, ed è riconoscibile per la sua forma ovoidale e il colore verde. Dentro è succosa e a volte viene usata in ricette locali. In natura ha appunto le spine, quindi attenti a toccare questo frutto. 

 

Ile de la Réunion mi ha conquistata, questo viaggio in una natura rigogliosa e bellissima mi ha riempito gli occhi di verde e paesaggi stupendi. Spero di tornarci presto, ma intanto sono contenta di aver visto una meta così poco conosciuta e con tantissimi tesori nascosti. 

Dopo questa settimana abbiamo continuato il nostro viaggio a Mauritius: continua a leggere il racconto, se vuoi allungare la tua vacanza!