La Gomera è una piccola isola delle Canarie, misura infatti soltanto 20 km da nord a sud. Tuttavia, nonostante le sue ridotte dimensioni, La Gomera è considerata una vera e propria perla ecologica per la sua varietà di paesaggi e la sua vegetazione preistorica.
Dal 2012 l’isola vulcanica di La Gomera è infatti Riserva della Biosfera, grazie alla ricchezza dei suoi ecosistemi marini e terrestri, e il Parco Nazionale di Garajonay con il suo raro bosco di laurissilva è Patrimonio dell’UNESCO dal 1986.
A La Gomera si trovano insomma specie di flora e fauna uniche al Mondo. L’isola è sorprendentemente ricca di biodiversità: i suoi paesaggi spaziano dalla nebulosa foresta di laurissilva, a scogliere a picco sul mare ricoperte di cactus, a distese di bananeti e terrazzamenti fino a verdi foreste a ridosso di spiagge vulcaniche.
La Gomera è un’isola davvero magica per chi ama la natura più autentica e selvaggia e per gli escursionisti che possono esplorare ben 600 chilometri di sentieri di tutti i tipi.

 

Il Silbo gomero

Una delle attrazioni più caratteristiche dell’isola è il famoso silbo gomero, una comunicazione locale basata sul fischio che si tramanda da generazioni e consente di comunicare anche da lunghe distanze. Il silbo gomero è considerato Patrimonio Culturale dell’Umanità. Dato che rischiava di andare perduto, oggi il silbo gomero viene insegnato anche a scuola per fare in modo che anche le nuove generazioni lo possano custodire. Ho cercato in ogni Paesino anziani e persone locali per chiedere di poterlo sentire, ma senza successo. Potete ascoltarlo in alcune registrazioni, come nel centro Centro de visitantes Juego de Bolas, ed è davvero sorprendente.

 

Itinerario di 3 giorni a La Gomera

3 giorni sono a mio avviso il minimo per godersi l’isola, noi ci siamo concentrati sugli aspetti naturali e abbiamo saltato la zona più “turtistica” di Valle Gran Rey per stare più tempo nella foresta.
Vi renderete conto inoltre che qualsiasi meta che sulla carta sembra vicina in realtà comporta chilometri di curve. Le strade sono perfettamente tenute e molto agevoli, ma conviene scegliere cosa si vuole vedere e considerare questo aspetto a livello di tempistiche.

1 GIORNO
Parco del Garajonay – Ruta 18 (Alto de Garajonay)

2 GIORNO
Centro de visitantes Juego de Bolas, Mirador de Abrante, Mirador de Vallehermoso, Ruta 3 (Laguna Grande I), Agulo, Pescante de Hermigua

3 GIORNO
Ruta 4 (Barranquillos), Ruta 10 (Canada de Jorge), Ruta 12 (Raso de la Bruma), Ruta 5 (Las Creces), Mirador de Igualero, San Sebastian

 

Parco del Garajonay

Il motivo che mi ha spinto a visitare La Gomera è assolutamente il Parco Nazionale di Garajonay, di cui mi sono follemente innamorata. Si tratta di un ecosistema unico al mondo dove si possono percorrere decine di sentieri all’interno della foresta di laurisilva: camminare tra questi alberi incantanti e unici al mondo è davvero una delle esperienze più belle che si possano provare. Se siete alle Canarie vi consiglio di visitare anche il Parco di Anaga a Tenerife, dove si trova un’altra foresta simile.

Il Parco del Garajonay occupa 40 km quadrati e ospita una foresta umida sub-tropicale che nel Cenozoico ricopriva quasi tutta l’Europa. Le foreste sono composte da laurissilva, lauri sempreverdi che raggiungono anche i 40 metri di altezza. Molte delle specie che popolano il Parco sono endemiche dell’isola, e la biodiversità di questo Parco è data dalle piante del sottobosco, invertebrati, uccelli e pipistrelli che lo popolano. Il parco prende il nome dalla formazione rocciosa Garajonay che è il punto piú alto dell’isola (Alto de Garajonay, 1487 metri).

Nel 2012 un vasto incendio ha distrutto quasi il 20% del Parco Nazionale Garajonay, con un grande dispiego di forze e finanziamenti per ripristinare questo ecosistema così unico. In diverse aree del Parco di vedono ancora i segni di questo disastro, ma la natura come sempre cerca di farsi nuovamente strada tra gli alberi bruciati.

Dato che non abbiamo trovato una cartina né spiegazioni dei sentieri prima di partire vi farò un grande regalo: la mappa del Parco del Garajonay e la descrizione dei sentieri principali. Spero vi siano utili! Per noi sono stati fondamentali per capire quali sentieri percorrere e come arrivarci in macchina.
Ricordatevi che nel Parco c’è un solo bar / ristorante nella zona di Laguna Grande, quindi assicuratevi di portare con voi sempre acqua e snack a sufficienza per affrontare i trekking.

 

Ecco i sentieri che abbiamo percorso nel Parco del Garajonay:

Ruta 18
La circolare 18 è il trekking più lungo e impegnativo che si può fare all’interno del Parco de Garajonay: è lungo 16km con un dislivello di circa 700 metri, e noi ci abbiamo messo circa 7 ore per percorrerla tutta con le pause. Quindi vi consiglio di partire alle 9 del mattino per incontrare meno persone e darvi il giusto tempo per vedere la foresta con la luce senza trovarvi in difficoltà verso sera. Lungo questo cammino non è presente nessun tipo di servizio né bar, quindi portate con voi acqua e cibo a sufficienza per affrontare la giornata.Il percorso della Ruta18 inizia e termina ufficialmente a Pajarito (fermata del bus). In realtà noi non avevamo a disposizione una cartina, e questa non è una località segnata su Maps, quindi siamo partiti dal primo segnale che abbiamo trovato sulla strada: essendo circolare, non importa da dove si parte. La scelta si è rivelata corretta perché Pajarito ha un’area parcheggio più grande e quindi da questo punto del sentiero si incontrano più persone. Iniziando da un punto più basso abbiamo potuto godere della foresta di laurissilva praticamente in solitaria e con una salita crescente.

Camminare in questo parco è semplicemente meraviglioso, la foresta di lauri ti circonda con il suo muschio e il sole che penetra tra i rami offre giochi di luce incredibili. Lungo il sentiero ci sono diversi Mirador che si aprono verso panorami di montagne e le altre isole Canarie.

Si arriva a Alto de Garajonay a 1487 metri di altezza seguendo una salita abbastanza importante e sotto il sole, e questo punto si trova a meno della metà del sentiero. Da qui si gode una vista spettacolare su El Hierro, La Palma e Tenerife: semplicemente stupendo!
Abbiamo approfittato per fare una breve pausa pranzo prima di ripartire.

Da qui il sentiero cambia e diventa pavimentato per un tratto, per poi immergersi di nuovo nella foresta che muta continuamente rispetto al primo tratto (il più bello).

Si incrocia la statale a El Contadero e si procede passando da Ermita de Lourdes, una bellissima chiesetta con una fontana. L’ultimo tratto verso El Cedro (un’area pic nic con parcheggio) non è niente di memorabile, sarà per la stanchezza o per il disagio di non trovare più segnali della ruta 18 ma con il senno di poi avremmo potuto tagliare un pezzo dalla chiesa fino al sentiero principale passando sulla statale.
Abbiamo concluso la temibile Ruta 18 compiendo oltre 30.000 passi, e avvistando la macchina come un miraggio finale. Devo dire che serve un minimo di preparazione, almeno per le salite, ma ne vale davvero la pena per esplorare tutti i diversi ecosistemi del Parco de Garajonay.

 

Ruta 3 (Laguna Grande I)
Questo sentiero ha una difficoltà molto bassa e una durata di 20 minuti. Proprio per la facilità di avvistamento della foresta di laurissilva e per un parcheggio molto ampio per i pullman, qui troverete più turisti e gruppi di persone. Noi eravamo di passaggio e il sentiero merita perché offre scorci molto belli oltre ad una segnaletica dedicata a flora e fauna della foresta.

 

Ruta 4 (Barranquillos)
Si tratta di un sentiero che porta ad un mirador, che però causa nubi non abbiamo visto: eravamo circondati da un muro bianco. Il percorso è lineare è molto breve, vale la pena perché si trova al limite nord occidentale del Parco ed è quindi poco frequentato.

 

Ruta 10 (Canada de Jorge)
La Ruta 10, 12 e 5 si possono fare con un unico trekking di circa 4-5 ore nell’ordine indicato, considerando che se lasciate la macchina all’inizio della Ruta 10 dovrete poi tornare al parcheggio. Noi abbiamo fatto in auto il pezzo di statale che separa la Ruta 12 dalla 5, perché pioveva e non avevamo abbastanza tempo.
Canada de Jorge (Ruta 10) ha una difficoltà bassa e un dislivello di circa 120 metri, si percorre in 1 ora e 20 minuti circa ed è un sentiero lungo 3km. È un trekking circolare, ed è molto particolare perché in questa zona gli alberi sono molto più alti ed imponenti. La foresta sembra quasi spiarti, e ci si sente circondati dalla forza della natura. La nebbia e la pioggia offrivano scorci davvero magici.

 

Ruta 12 (Raso de la Bruma)
Questo è uno dei sentieri più belli del Parco perché, complice la nebbia e la pioggia, la foresta di laurissilva emerge dal bianco delle nubi e il percorso è così stretto che gli alberi sembrano avvolgerti come in un incantesimo. Il trekking è lineare, è lungo 2,2km con un dislivello di 100 metri che all’andata è in discesa e al ritorno è in salita. Al punto finale c’è il collegamento con la Ruta 5, oppure potete tornare indietro.

 

Ruta 5 (Las Creces)
Il sentiero di Las Creces è lungo 4km circa e si percorre senza difficoltà in circa 1 ora mezza con qualche tratto di dislivello in salita. Questo trekking porta in un’area della foresta con alberi ancora più grandi e maestosi, offrendo la possibilità di vedere una natura ancora diversa da tutte quelle viste prima. Qui il sentiero è ricoperto di foglie, si vedono tanti uccelli e questa zona è poco frequentata garantendo la possibilità di camminare in silenzio senza troppa fatica.

 

Centro de visitantes Juego de Bolas

Ci siamo fermati qui sulla strada verso il Mirador de Abrante, per recuperare una cartina del Parco che altrimenti sarebbe stata introvabile. Il Centro informazioni si trova immerso in un giardino di piante bellissime e molto curate, un’oasi di tranquillità. Il personale è molto gentile ed è pronto a rispondere alle vostre domande in diverse lingue. Passate di qui per fare un excursus fotografico della storia dell’isola e del Parco Garajonay, con gallerie dedicate anche al vasto incendio del 2012.

 

Mirador de La Gomera

La Gomera gode di una posizione eccezionale che permette di vedere panorami meravigliosi sulle altre Isole Canarie.. se non ci sono le nuvole! Abbiamo avuto la fortuna di imbatterci in giornate molto calde e limpide, così come in giorni di pioggia e nubi (lo capirete dalle foto!).
In ogni caso, questi sono i mirador che vi consiglio per avere una prospettiva diversa de La Gomera:

Mirador de Abrante
Questo Mirador è famoso perché è tutto in vetro ed è diventato molto famoso sui Social. Ma.. complice il covid e lo spazio ristretto è al momento chiuso. A fianco si trova però un bellissimo promontorio di terra rossa che offre comunque una vista meravigliosa su Tenerife e sul Teide che sembra emergere da mare.

Scendendo verso Agulo potrete vedere la struttura del Mirador dal basso, fa davvero impressione!

 

Mirador de Vallehermoso
Vallehermoso era il centro economico dell’isola, ora è un paesino un po’ assonnato che attira turisti per i suoi rinominati trekking e per il Roque Cano. Si tratta di un picco di lava solidificata alta 250 mt che spicca tra la vegetazione della vallata, e si può vedere molto bene in questo mirador lungo la strada principale. Da qui vedrete anche diverse formazioni rocciose create dall’attività vulcanica. In questa zona è molto rinomata la formazione rocciosa di Los Organos, ovvero delle colonne di basalto a picco sull’Oceano, che si possono però ammirare solo dal mare con escursioni organizzate dai principali porti dell’isola.

 

Mirador de Igualero
Si tratta di un monumento dedicato al ‘silbo gomero’, che dovrebbe affacciare sull’Oceano. Come potete vedere dalle foto abbiamo trovato un cielo coperto e bianco, però valeva la pena fare questa piccola deviazione vista l’importanza di questa forma di comunicazione sull’isola.

 

Pescante de Hermigua

Hermigua è un paese di 2000 abitanti nel nord est dell’isola di La Gomera. Una delle cose più particolari che potrete vedere qui è il Pescante de Hermigua. Si tratta di 4 grandi piloni che emergono dal mare a ridosso di una piscina di acqua cristallina battuta dalle onde. Ci tengo a precisare che la strada per avvicinarsi è chiusa anche per chi è a piedi per pericolo di frane, ma a lato si trova un’apertura che molti oltrepassano per arrivare proprio a ridosso del mare.La vista qui è davvero meravigliosa! Ma che cosa sono questi resti? La storia narra che il territorio fu uno dei primi ad essere colonizzato dagli spagnoli che trovarono qui le condizioni ideali per la coltivazione della canna da zucchero. Furono erette delle gru sulle coste di alcune isole dell’Arcipelago all’inizio del secolo scorso per sopperire alla mancanza di infrastrutture stradali e portuali: vennero costruite anche a La Gomera per facilitare l’ingresso e l’uscita dall’Isola sia di persone che di merci.
Alla fine del XIX secolo l’azienda britannica Fyffes si è costituita a Hermigua per dedicarsi alla coltivazione ed esportazione di pomodori e banane. I maggiori proprietari terrieri della città e gli immigrati facoltosi che erano tornati da Cuba trovarono nell’agricoltura un buon campo per investire. Furono loro che costituirono la Sociedad Anónima La Unión per costruire una gru, forse senza sapere che questo fatto avrebbe segnato un prima e un dopo nella storia della loro città. E così, la gru Hermigua, situata in un luogo noto come El Peñón, fu costruita nel 1907 per dare il via ad una moderna e funzionale infrastruttura che riuscisse a dare uno sbocco alla produzione agricola della Valle Hermigua, per ovviare alla difficoltà degli spostamenti e dei metodi di trasporto in un territorio selvaggio che aveva solo percorsi complicati attraverso i quali difficilmente transitavano persone e animali.

Oggi il Pescante di Hermigua rappresenta un imponente e maestoso monumento che per un secolo ha resistito alle devastazioni del mare, ma che un tempo era una moderna opera di ingegneria portuale che fu il principale motore economico e sociale di Hermigua.
In questo luogo di decadente architettura industriale si può vedere la forza prorompente del mare che crea scorci incredibili.

Tornando verso Hermigua potrete fare una sosta ai campi di Aloe (visibili dalla strada) e al museo etnografico del Paese.

 

Come arrivare a La Gomera

Abbiamo scelto di trascorrere 3 giorni e 3 notti a La Gomera partendo da Tenerife con l’ultimo traghetto della sera con un tramonto stupendo sull’isola.
La cosiddetta “isola magica” si trova a soli 50 minuti di traghetto da Tenerife e ha anche un aeroporto. Consiglio ovviamente il traghetto, perché è possibile imbarcarsi con l’auto (assolutamente fondamentale per muoversi sull’isola!) senza dover effettuare un nuovo noleggio in loco. Noi abbiamo scelto la compagnia di traghetti Fred Olsen con la quale ci siamo trovati benissimo, ha buone tariffe con almeno 3 connessioni al giorno. Questa compagnia parte da Santa Cruz de Tenerife e dal porto di Los Cristianos (scelto da noi).
Se optate per l’aereo, all’aeroporto de La Gomera si arriva solo da Tenerife con la compagnia aerea Binter Canarias. Il prezzo è di circa 70€ per un volo di mezz’ora.

 

Dove mangiare a La Gomera

Bar Restaurante Las Chácaras, Hermigua
Las Chácaras è un ristorantino nascosto ad Hermigua, ma ha un ottimo servizio e piatti un po’ diversi dal solito.

Terrazza Restaurante Los Telares, Hermigua
Questo ristorante fa parte del complesso Los Telares, anche se è a circa 300 metri dagli appartamenti. È uno dei pochi ristoranti del Paese raggiungibile a piedi, ha una bella terrazza e buoni piatti, quindi conviene assolutamente prenotare. Servizio un po’ lento.

Bar Casa Luís, Agulo
Se passate da Agulo fermatevi in questo posticino a gestione familiare per gustare un’ottima e abbondante Tortilla di crescione o una zuppa locale a base di patate. Parlano solo spagnolo e il servizio è un po’ rustico, ma merita!

 

Dove dormire a La Gomera

Il fulcro di questo tour era il Parco Garajonay, e se anche voi siete interessati ai trekking vi consiglio di dormire ad Hermigua. È un paesino nella vallata a ridosso del parco con diversi appartamenti, servizi e ristoranti, ideale se non volete guidare anche di sera. Abbiamo optato per Apartamentos Los Telares, ma con qualche riserva. Gli appartamenti si presentano come un complesso con terrazza, piscina e ristorante, ma in realtà tutti i servizi sono separati. Le stanze sono minimal e datate, anche se la vista sulla valle e i bananeti è davvero stupenda.Nel complesso hanno un buon rapporto qualità-prezzo e hanno un piccolo angolo cucina ideale per la colazione, dipende da quale standard state cercando.

L’isola è piccola quindi se viaggiate in alta stagione prenotate per tempo!